![Il doodle dedicato ad Alessandro Volta](/wp-content/themes/yootheme/cache/29/Il-doodle-dedicato-ad-Alessandro-Volta-29d78039.jpeg)
Google dedica ad Alessandro Volta il doodle di oggi 18 febbraio
![Il doodle dedicato ad Alessandro Volta](https://i0.wp.com/www.firenzepost.it/wp-content/uploads/2015/02/Il-doodle-dedicato-ad-Alessandro-Volta.jpg?resize=440%2C212)
FIRENZE – Google dedica il doodle di oggi 18 febbraio al 270° anniversario della nascita di Alessandro Volta. Nato e morto a Como (1745-1827) si devono a lui l’invenzione della pila, il primo generatore elettrico mai realizzato, e la scoperta del metano. La prima risale al 1799, quando il fisico presenta la sua realizzazione al mondo scientifico: era il primo esempio di convertitore di energia chimica in energia elettrica, costituito da un supporto di legno posto verticalmente su una base circolare, dischetti di rame e zinco e un panno imbevuto di una soluzione acida formata da acqua e acido solforico e due fili di rame.
![Alessandro Volta rappresentato su una delle ultime banconote da 10.000 lire](https://i0.wp.com/www.firenzepost.it/wp-content/uploads/2015/02/Lire_10000_Alessandro_Volta.jpg?resize=418%2C213)
Nel settembre 1801, Volta è a Parigi per presentare l’invenzione a Napoleone Buonaparte, che ne rimane talmente entusiasta da assegnargli una donazione e un vitalizio, oltre a nominarlo membro straniero dell’Institut de France. Nel 1809 lo stesso imperatore francese nomina Volta senatore del Regno d’Italia e l’anno successivo gli conferisce il titolo nobiliare di conte.
La scoperta del metano risale invece agli anni tra il 1776 e il 1780. Fu allora che il fisico comasco scoprì quella che chiamò l’ «aria infiammabile» delle paludi. Nei pressi di Angera, sul lago di Como, provò a smuovere il terreno paludoso con un bastone: ne uscivano bolle di gas che Volta raccolse in alcune bottiglie. Si accorse così che questo gas poteva essere incendiato con una fiammella di fuoco: a conferma della sua scoperta approfondì gli esperimenti a Pietramala, frazione del comune di Firenzuola sull’appennino tosco emiliano in provincia di Firenze, dove vi erano celebri fuochi fatui.