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Admin Ajax.php?action=kernel&p=image&src=%7B%22file%22%3A%22wp Content%2Fuploads%2F2015%2F02%2FGdf Gufo 2013

’Ndràngheta: cocaina per 43 milioni sequestrata dalla Guardia di Finanza di Firenze (VIDEO)

Operazione Gufo 2013 della Finanza di Firenze
La droga arrivava in Europa da sud America

FIRENZE – Colpo grosso alla ’Ndràngheta da parte della Guardia di Finanza di Firenze. Sequestrati 280 chili di cocaina purissima per un valore di oltre 43 milioni di euro. Si tratta dell’operazione «Gufo 2013» condotta dai finanzieri del Gico di Firenze, che dalle prime ore di oggi 19 febbraio stanno eseguendo 16 arresti in tutta Italia: in particolare nelle province di Reggio Calabria, Bologna, Alessandria, Palermo, Modena, Parma, Genova, Milano e Pavia,

Destinatari dei mandati di custodia cautelare – disposti dal Gip di Firenze Erminia Bagnoli, su richiesta della DDA Toscana diretta dal procuratore capo Giuseppe Creazzo – sono altrettanti appartenenti (prevalentemente di origine calabrese) collegati alle «’ndrine» degli Avignone e dei Paviglianiti, rispettivamente di Taurianova e di San Lorenzo, in provincia di Reggio Calabria. L’accusa è quella di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanza stupefacenti, con l’aggravante del fine di agevolare associazioni mafiose.

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AGGIORNAMENTO ORE 12:00

Le indagini sono di fatto una «costola» dell’operazione «Lupicera», conclusasi nel 2013 con l’arresto di 13 persone legati alla ‘ndrina dei «Facchineri» di Cittanova (RC), che era molto attiva in Toscana nella zona di Altopascio, che erano risultati in affari con esponenti della famiglia Avignone. Da qui i finanzieri del Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata (Gico) del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze sono risaliti a rapporti di affari illeciti tra gli Avignone ed affiliati alla “ndrina dei Paviglianiti”, che costituivano un ottimo e collaudato canale di rifornimento di cocaina per gli Avignone. La nuova organizzazione criminale, composta prevalentemente da soggetti di origine calabrese, attraverso una fitta rete di contatti con trafficanti sudamericani (dimoranti sia in Italia che all’estero) era capace di far arrivare regolarmente ingenti quantitativi di cocaina in Italia.

L’attività investigativa, svolta per tre anni anche con l’apporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e dallo S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza, hanno interessato, oltre all’Italia, vari Paesi sudamericani e tramite servizi di pedinamento ed osservazione nonché l’adozione di sofisticate metodologie di intercettazione hanno permesso di ricostruire le rotte del narcotraffico.

La cocaina era occultata all’interno di doppifondi ricavati in container con carichi di copertura (banane) o nascosta in blocchi di marmo. Le «merci», imbarcate nei porti di Callao in Perù e di Guayaquil in Ecuador, giungevano ai porti Italiani di Genova e Gioia Tauro (RC). Presso questi porti, in quattro distinti interventi, sono stati sequestrati 280 kg. di cocaina purissima che, una volta immessa sul mercato dello spaccio, avrebbe fruttato oltre 43 milioni di euro.

Sottoposti a sequestro anche beni immobili e mobili (5 fabbricati – 5 autoveicoli – 1 motociclo – 2 ditte individuali e diverse partecipazioni societarie) nella disponibilità degli arrestati per complessivi 2 milioni di euro.


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Sandro Addario

Giornalista

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