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Gaia Checcucci

Firenze, Arno: un’altra alluvione provocherebbe 6 miliardi di danni. La stima è dell’Autorità di bacino

L'Arno in piena agli Uffizi
L’Arno in piena agli Uffizi

FIRENZE – I danni di un’alluvione paragonabile a quella che colpì Firenze nel 1966, sarebbero calcolabili in circa 6 miliardi di euro, senza tener conto delle conseguenze sul patrimonio d’arte e cultura (musei, biblioteche, palazzi storici) che la città, da sempre, custodisce.

Questa valutazione è stata citata stamani, 20 febbraio, durante l’incontro organizzato dall’Autorità di Bacino, nell’ambito della cabina di regia costituita per la ricorrenza del 50° anniversario dell’alluvione di Firenze, “Comitato Firenze 2016” dal titolo “Idraulica fluviale dell’Arno nell’area metropolitana fiorentina”.

Nel corso dei lavori, ai quali hanno partecipato gli altri componenti del Comitato (i professori Giorgio Federici, Fabio Castelli, Giovanni Seminara e Alberto Montanari del Comitato scientifico internazionale, Sandro Bennucci responsabile della comunicazione di Firenze 2016 e direttore di FirenzePost, la Regione Toscana, il Comune di Firenze, il Consorzio di Bonifica, Publiacqua, AIT e ENEL) è stato presentato il nuovo piano conoscitivo alla base del Piano di Gestione del rischio alluvioni (che sarà approvato a dicembre 2015 come previsto dalle Direttive europee 2000/60/CE e 2007/60/CE), masterplan di riferimento per la modellazione elaborata dall’Autorità di Bacino e che ha condotto alla definizione della nuova mappatura di pericolosità e rischio: sviluppata su 38 km dell’Arno e 51 km degli affluenti principali quali Ombrone, Bisenzio, Greve, Vingone, Fosso Reale e Terzolle, con un numero di celle pari a 200, ben superiore a quelle utilizzate dal PAI che erano appena 52, e con le sezioni in Arno passate da 210 a 286, avvalendosi anche del sistema di telerilevamento LIDAR e del modello di preannuncio degli eventi di piena dell’asta dell’Arno (QRF). Tale modello permette la previsione in tempo reale, sulla base delle precipitazioni attese, delle zone potenzialmente allagabili. Ciò al fine della stima dell’andamento dell’ondata di piena, in modo da ottimizzare la gestione in fase di evento delle casse d’espansione con congruo anticipo.

Sulla base delle nuove informazioni a disposizione sono stati inoltre indicati gli interventi che fanno parte del pacchetto “Area metropolitana” ai sensi del decreto cd. Sblocca Italia. Fra questi anche le “infrastrutture verdi”, interventi che integrano la mitigazione del rischio idraulico con la riqualificazione ambientale e la salvaguardia dell’ecosistema, realizzando la convergenza delle due direttive europee (acque e alluvioni). Gli interventi in corso di progettazione sul torrente Mensola costituiscono un valido esempio in tal senso.

A seguito di ulteriori approfondimenti e delle misurazioni in corso ad opera del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Firenze, sarà dettagliato lo studio dell’alveo dell’Arno che ancora meglio perfezionerà la conoscenza del fiume e la sua reazione in caso di eventi alluvionali.

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