OCSE, non bastano le parole: «Governo Renzi, bene le riforme, a patto che vengano realizzate»
ROMA – Anche l’Ocse nelle parole del segretario generale Angel Gurria ha confermato a Roma che le riforme promesse vanno bene, ma finché restano solo annunci servono a poco. Così oltre all’incoraggiamento a Renzi per il piano di riforme «ambizioso» avviato con il Jobs Act definito il “motore del cambiamento” per un Paese fermo da troppo tempo è arrivato anche il monito.
MONITO – «Le riforme dell’Italia sono ambiziose, ma va assicurata la piena applicazione» ha spiegato ieri il capo dell’organizzazione parigina rilevando che «dopo un lungo periodo di stagnazione, l’Italia sta avviando riforme ampie e ambiziose per rafforzare la crescita». Nel passato, ha detto ancora Gurria «molti buoni progetti di riforma non sono stati attuati in pieno, privando l’economia di goderne pienamente dei benefici». Il governo «si sta focalizzando su cambiamenti della cornice politica e istituzionale e del sistema giudiziario per rimuovere gli impedimenti del passato alla piena attuazione delle riforme».
CONCRETEZZA – Da qui le raccomandazioni a Roma: «Concludere le riforme in Parlamento e riattribuire e definire chiaramente le competenze tra Stato e amministrazioni locali»; assicurare «che la legislazione sia chiara, inequivocabile e sostenuta da una migliorata amministrazione pubblica, anche attraverso un ricorso minore ai decreti legge». Una spinta che potrebbe essere salutare: se portate a termine, le riforme avrebbero un effetto aggiuntivo sul Pil pari a un +6% in 10 anni.