Esercito, Iannucci nuovo comandante alla Brigata Paracadutisti Folgore di Livorno
LIVORNO – Il generale di brigata Giovanni Maria Iannucci è da oggi 23 febbraio il nuovo comandante della Brigata Paracadutisti «Folgore» che ha sede a Livorno. Sostituisce il generale Lorenzo D’Addario, nominato vice capo del 3° Reparto dello Stato Maggiore della Difesa a Roma, la struttura di vertice preposta alla politica militare e alla pianificazione.
Il passaggio delle consegne si è svolto stamani all’interno della caserma Gamerra di Pisa, sede del Centro Addestramento Paracadutismo, alla presenza del generale di corpo d’armata Alberto Primicerj, capo delle Forze Operative Terrestri.
Dopo la recente riorganizzione dell’Esercito, alla Brigata Folgore (annoverata tra le forze di proiezione) fanno capo reparti di stanza in Toscana, Lazio e Veneto. Sono il 183° «Nembo» di Pistoia, il 186°«Folgore» di Siena, il 187° «Folgore» di Livorno, il 185º Artiglieria «Folgore» a Bracciano (Roma), il «Savoia Cavalleria» (3°) di Grosseto, l’8° Genio Guastatori «Folgore» a Legnago (Verona), il 6° Reggimento di Manovra di Pisa, il Reparto Comando e Supporti Tattici «Folgore» di Livorno.
Da sempre impegnata, a livello Brigata o con singoli team di specialisti, nei teatri operativi mondiali nelle forze multinazionali, la Folgore – è stato ricordato – fornisce il suo contributo anche nell’Operazione «Strade Sicure» per il controllo degli obiettivi sensibili nazionali, a supporto delle Forze di polizia.
Avvicinato dai giornalisti al termine della cerimonia del suo insediamento, circa un possibile impiego della Folgore in un eventuale intervento militare internazionale in Libia, a garanzia della sicurezza della popolazione, il generale Iannucci (che fino ad oggi è stato vice comandante della Brigata) ha precisato che «è prematuro parlare di eventuale intervento militare, perché la situazione in Libia è ancora al centro di riflessioni politiche internazionali che restituiscano la possibilità di creare interlocutori legittimati a rappresentare adeguatamente il Paese e non le fazioni in lotta». «Noi naturalmente dobbiamo essere pronti a intervenire in qualunque momento – ha aggiunto – ma è importante che quel Paese sia pronto a fare la sua parte. Noi possiamo aiutarli ma non possiamo sostituirci a loro. Ce lo ha insegnato l’Afghanistan, la Somalia e questo ce lo sta dicendo anche la situazione in Libia e in Siria. In Libia c’è un impegno della comunità internazionale per portare avanti una serie di contatti affinché si creino le condizioni in cui i libici si guardino in faccia per dare alla comunità internazionale un interlocutore con cui lavorare. Un intervento militare senza queste condizioni non sarebbe utile».
Nel corso della cerimonia di oggi sono state consegnate medaglie e benemerenze al alcuni paracadutisti. La croce di bronzo al merito dell’Esercito è stata conferita al tenente colonnello Alessandro Albamonte, 44 anni, ex capo di stato maggiore della brigata Folgore che rimase gravemente ferito in un attentato esplosivo alla caserma di Ruspoli di Livorno nel 2011. Fu investito da un’esplosione provocata da un pacco bomba indirizzato per posta al Comando dalla federazione anarchica informale che rivendicò l’attentato. Nello scoppio Albamonte ha perso l’uso di un occhio e subito l’amputazione di tre dita di una mano.
Queste le altre onorificenze: medaglia d’oro al valore dell’Esercito al caporal maggiore Stefano La Mattina, medaglie d’argento al valore dell’Esercito ai caporal maggiori Arsenio Tierno e Pasquale Razzano e la croce d’oro al valore dell’esercito al tenente colonnello Renato Vaira. Tutte le onorificenze si riferiscono al periodo di missione in Afghanistan nel 2009.