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Accordo Italia-Svizzera: cade il segreto sui depositi bancari. Renzi: rientreranno miliardi

Banca svizzera
Banca svizzera

MILANO – La Svizzera, alla fine, ha ceduto. Dopo anni di trattative è stata siglata l’intesa con l’Italia per l’eliminazione del segreto bancario. Adesso il fisco potrà avere informazioni sui conti correnti e quindi cadrà la ragione essenziale che incitava i potenziali evasori a trasferire i conti oltralpe. L’intesa è stata siglata a Milano tra il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan e il Capo del Dipartimento federale delle finanze svizzere, Eveline Widmer Schulumpf. Soddisfatto il premier, Matteo Renzi che su twitter scrive: «miliardi di euro che ritornano allo Stato».

L’accordo si compone di due documenti. Un protocollo che modifica la Convenzione del marzo 1976) che deve essere ratificato dai due Parlamenti. Il secondo atto indica una road map da seguire per definire ulteriori questioni: da una parte quella dei transfrontalieri (da finalizzare entro la metà del 2015 e in cui è indicata la reciprocità e cioè anche i frontalieri svizzeri che lavorano in Italia saranno compresi nell’accordo) e, dall’altra, l’individuazione delle migliori soluzioni pratiche per Campione d’Italia, enclave italiana circondata dal territorio svizzero.

Il ministro Pier Carlo Padoan ha affermato che l’accordo con la Svizzera porterà «in un’ottica di lungo termine grandi benefici per le finanze pubbliche».

In concreto l’intesa riguarda una modifica del Trattato tra Italia e Svizzera sulle doppie imposizioni e rivede l’articolo sullo scambio di informazioni adeguandolo agli standard Ocse. Si tratta dell’ultima occasione per i cittadini di regolarizzare la propria posizione con il fisco italiano senza incorrere in sanzioni penali per reati fiscali. Ad ogni modo, il cittadino dovrà comunque dichiarare e pagare tutto quanto dovuto al fisco. Adesso l’accordo dovrà essere ratificato da entrambi i Parlamenti per poi entrare in vigore entro due anni al massimo. Giovedì, ha annunciato Padoan, sarà firmato un accordo analogo con il Liechtenstein, poi sarà la volta di Monaco.

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