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Palazzo Montecitorio

Montecitorio: rimborsi spese anche agli ex parlamentari. La casta non si smentisce mai

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Palazzo Montecitorio

ROMA – Della serie, la casta non vuol rinunciare ad alcun privilegio. Pochi sanno che spendiamo quasi un milione di euro all’anno solo per i rimborsi spese degli ex parlamentari. Che hanno ancora diritto a questo strano privilegio per i loro viaggi, anche se non sono più in carica.

MONTECITORIO – L’ufficio di presidenza di Montecitorio, sollecitato da un deputato del Movimento 5 Stelle, aveva recentemente valutato l’opportunità di rivedere la norma, ma non s’è trovato l’accordo e l’assemblea ha bocciato l’ordine del giorno che richiedeva di tagliare i 900 mila euro messi in bilancio per le spese degli ex. Ma il M5S rilancia: un suo esponente, Riccardo Fraccaro, parla di “sperpero vergognoso di soldi pubblici” e aggiunge: “È uno schiaffo alle drammatiche difficoltà del Paese. I membri della casta continuano ad intascare anche quando non sono più in carica, mentre la crisi economica e sociale impone sacrifici inaccettabili ai cittadini”. Dunque, spiega ancora Fraccaro, «presenteremo un nuovo ordine del giorno per chiedere di cancellare questa scandalosa voce di bilancio e vedremo se i partiti diranno ancora una volta di no”. Nei rimborsi degli ex ci sono essenzialmente spese per i trasporti, alle quali evidentemente i deputati hanno diritto vita natural durante..

VITALIZI – Ma «vecchi» deputati e senatori ci costano molto di più di 900 mila euro all’anno grazie ai generosi vitalizi che paghiamo loro. Il 1° gennaio 2012 il sistema previdenziale è cambiato finalmente anche per i parlamentari. Da allora versano i contributi come tutti gli altri lavoratori e, dunque, non avranno più diritto all’assegno in aggiunta alla pensione. Ma quelli che l’hanno già conquistato (circa 2.000) manterranno il vitalizio.

COSTI – A conti fatti, tra vitalizi, assegni di reversibilità e rimborsi di viaggi, gli ex parlamentari ci costano oltre 200 milioni di euro all’anno. Nel 2014 l’amministrazione di Montecitorio ha pagato vitalizi per 139 milioni. A Palazzo Madama il «trattamento dei senatori cessati dal mandato» è pari a 82 milioni e 500 mila euro all’anno. Alcuni onorevoli hanno ottenuto il vitalizio anche con pochi giorni passati in Parlamento. Ne è bastato addirittura uno soltanto a un deputato radicale. Si dimise, per protesta, il giorno dopo essere stato eletto. Adesso, già da anni, ottiene 1.733 euro netti al mese. Il tutto in virtù di una norma che assegnava il vitalizio anche in caso di scioglimento anticipato della legislatura o di dimissioni, previo versamento di pochi contributi.

Negli ultimi anni sono stati ridotti alcuni privilegi, tra cui uffici e segreteria per gli ex presidenti di Camera e Senato, che fino a poco tempo fa ne avevano diritto a vita. Sono stati aumentati i prezzi nei ristoranti e alla buvette di Montecitorio e Palazzo Madama. Ridotte le auto blu. Ma di tagli ancora ce ne sarebbero da fare. A cominciare, appunto, dai rimborsi spese e dai vitalizi troppo generosi per gli ex.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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