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Uno degli stabilimenti AnsaldoBreda

Pistoia: Ansaldo Breda venduta ai giapponesi di Hitachi

Uno degli stabilimenti AnsaldoBreda
Uno degli stabilimenti AnsaldoBreda

PISTOIA – La Ansaldo Breda, azienda con sede a Pistoia, leader nella produzione dei treni, è dei giapponesi di Hitachi. Finmeccanica ha raggiungo stamani 24 febbraio un accordo definitivo con il colosso industriale nipponico per la vendita dell’intera partecipazione in Ansaldo Sts (specializzata negli impianti di segnalamento ferroviario) e Ansaldo Breda. A seguito di queste operazioni, il cui perfezionamento è atteso entro quest’anno, il debito netto dell’azienda scenderà di 600 milioni di euro, con una plusvalenza di 250 milioni.

Il vero «gioiello», in termini di redditività economico-finanziaria, rilevato da Hitachi è Ansaldo Sts, acquisita per 773 milioni di euro, pari a un concambio di 9,65 euro ad azione. Breda è invece in forte perdita ed è stata ceduta a un prezzo di soli 36 milioni. Tuttavia Hitachi si accolla tutti i debiti: soltanto nel 2013 Ansaldo Breda aveva realizzato perdite per più di 300 milioni di euro.

E dal quartier generale di Tokyo Hitachi ha fatto sapere che intende mantenere occupazione e impianti invariati. Lo assicura il numero uno della conglomerata nipponica, Hiroaki Nakanishi: «L’occupazione – ha spiegato – è uno dei temi dell’accordo».

Su AnsaldoBreda c’era un esplicito riferimento all’occupazione, ha precisato Nakanishi, «tra le varie condizioni da rispettare», ma non, almeno in termini vincolanti, per quanto riguarda l’altra compagnia finita nell’accordo raggiunto con Finmeccanica, cioè Ansaldo Sts. «Tuttavia, Ansaldo Sts – ha osservato il numero uno di Hitachi – è una società così ben gestita che non era possibile pensare che al rispetto della forza occupazionale grazie al valore delle professionalità».

«Il livello di preoccupazione rimane alto – è l’indiretta replica a distanza, da Pistoia, di Jury Citera, segretario provinciale della Fim-Cisl -, in attesa di conoscere quale sarà il piano industriale della multinazionale giapponese». «Ci preoccupa anche la situazione dell’indotto – ha aggiunto il sindacalista – perché oggi nello stabilimento pistoiese sono presenti circa 250 lavoratori di ditte esterne, ma sul territorio pistoiese sono diverse centinaia i lavoratori dell’indotto Breda e non possiamo permetterci che esperienze e forza lavoro vadano disperse». «Il rischio che temiamo – ha aggiunto Marco Fontana, Rsu AnsaldoBreda – è di diventare solo stabilimenti produttivi. Noi a Pistoia da sempre abbiamo fatto tutto il ciclo produttivo dal commerciale alla progettazione, quindi rivendichiamo il ruolo fondamentale della testa dell’azienda che vogliamo rimanga qui».

«Alla Regione preme in particolare conoscere il piano industriale e il ruolo che si intende attribuire allo stabilimento di Pistoia – è stato il commento del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – Sia io che il sindaco di Pistoia vogliamo incontrare quanto prima la dirigenza di Hitachi. Attraverso i fondi europei sosterremo ogni progetto che punta alla qualità del prodotto e dell’occupazione».

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