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Una fiaccolata per ricordare Veronica Locatelli

Firenze, aumentata la condanna all’ex sindaco Domenici per la morte di Veronica Locatelli al Forte Belvedere

Una fiaccolata per ricordare Veronica Locatelli
Una fiaccolata per ricordare Veronica Locatelli

FIRENZE – La Corte d’Appello ha aumentato la pena già inflitta dalla sentenza di primo grado all’ex sindaco Leonardo Domenici, per la morte di Veronica Locatelli, 37 anni, caduta dai bastioni di Forte Belvedere il 15 luglio 2008.Dai 10 mesi iniziali si è passati adesso, per Domenici, a un anno e 6 mesi. L’accusa è omicidio colposo. Inoltre, i giudici hanno condannato sempre a un anno e 6 mesi ciascuno, gli imputati Susanna Bianchi e Giuseppe Gherpelli, che erano stati assolti in primo grado. Confermata l’assoluzione per il perito Ulderigo Fusi. La pena per l’ex sindaco Leonardo Domenici è aumentata anche perché la Corte di Appello ha escluso per lui le attenuanti generiche. Inoltre, sono state disposte complessivamente provvisionali per un totale di 90 mila euro a favore dei familiari di Locatelli. La pena è stata sospesa per tutti e non ci sarà menzione.

La sentenza è stata letta nella serata di oggi 27 febbraio dal presidente Anna Ruggiero e, diversamente da quanto affermato in primo grado, esclude il concorso di colpa di Veronica Locatelli cheprecipitò dai bastioni a causa della scarsa illuminazione e della insufficiente predisposizione di segnali di pericolo. Al Forte era in corso una manifestazione culturale e la vittima festeggiava il compleanno.

Prima del verdetto il sostituto procuratore generale Luigi Biritteriaveva fortemente attaccato la sentenza di primo grado e, di riflesso, i magistrati che l’hanno scritta. «Veronica Locatelli è diventata l’imputata, fu detto che l’80% della colpa era sua – ha affermato Biritteri -. Fu una sentenza disonorevole e immotivata. Bisogna restituire l’onore alla vittima di questa tragedia». Il sostituto Pg aveva aggiunto che «tutti gli imputati sapevano che nello stesso luogo era morto due anni prima lo studente romano Luca Raso e ciò rendeva prevedibile la possibilità che potesse verificarsi un evento analogo. Non si può dire di no su questo, perché un evento simile era già accaduto».

Gli avvocati delle difese avevano sollevato una questione di incompatibilità del giudizio riguardo proprio alla terza sezione penale poiché la stessa sezione aveva giudicato anche la vicenda della morte di Luca Raso. Gli stessi difensori avevano chiesto che gli atti fossero strasmessi alla Corte d’appello di Genova. Una richiesta che in fase di discussione è stata stigmatizzata dal sostituto Pg Biritteri, che l’ha definita «oltraggiosa». Tuttavia la terza sezione si è riunita in camera di consiglio e alle 21 è uscita per leggere la sentenza.

«Finalmente è stata eliminata la vergogna di aver dato la colpa a Veronica, come ha fatto il tribunale in primo grado, anche se questo non ce la restituisce», è stato il commento della madre di Veronica Locatelli, Anna Maria Bettini, che ha ascoltato in aula la sentenza insieme al figlio Massimiliano. Alla lettura del dispositivo la donna ha pianto.


Domenico Coviello

Giornalista

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