Fiorentina eroica: batte l’Inter (0-1) finendo in 9. Fuori in barella Tomovic e Savic. Gol magico di Salah. Pagelle
MILANO – Eroica! Appena tre giorni dopo l’impresa con il Tottenham, la Fiorentina compie un’impresona a San Siro, battendo l’Inter con un magnifico gol di Salah, ma soprattutto resistendo fino al 96’ dopo essere rimasta in campo con nove giocatori. Perché prima (37’ del secondo tempo) si è infortunato Tomovic. Sostituirlo? No: appena un attimo prima era entrato Vargas al posto di Aquilani. Sofferenza viola per almeno quattro minuti. Poi è peggio. Al 41’, ossia a 4’ dalla fine, s’infortuna anche Savic. Fuori in barella pure lui. Mancini incita i suoi, vuole maramaldeggiare. Ma i viola hanno sette vite e non mollano. Soprattutto hanno un grandissimo portiere: Neto diventa imbattibile per Palacio, Icardi, Vidic e compagni. Una saracinesca insuperabile. Con tutti i pochi viola rimasti a lottare, lì in area, con lui. Ecco, in quasi cinquant’anni di professione, raramente ho visto una squadra battersi in maniera leonina come la Fiorentina a Milano, oggi, 1 marzo 2015. Tornano alla mente immagini confuse dell’Italia di Valcareggi e dell’Inter di Herrera, costrette ai paletti e a difendersi fino allo spasimo. Ma questa Fiorentina supera ogni comparazione, ogni accostamento. Al di là del gioco, al di là del gol, la squadra di Montella merita la medaglia d’oro per il carattere, la forza di volontà, l’abnegazione. Il commento tecnico? Sì, diciamo che già nel primo tempo la Fiorentina ha saputo resistere all’Inter e a rièartire, mettendola spesso in chiara difficoltà. Ma in avvio di ripresa, con l’inserimento di Salah al posto di Babacar (il primo ad essersi infortunato) la superiorità è apparsa netta. Poi, nel finale, con gli infortuni di Tomovic e Savic quando le sostituzioni erabno già state completate, è venuta fuori un’altra Fiorentina, ossuia una squadra da combattimento. Che merita 10 in blocco. E si ritrova, di nuovo, a un passo dalla Champions prioprio nella settimana in cui deve giocare la prima semifinale di Coppa Italia contro la Juventus. Sì: grande, grande, grande Fiorentina.
GONZALO – Idealmente con la gomma in mano, Montella cancella, soprattutto dalla testa dei giocatori, il partitone con il Tottenham. A San Siro scende in campo una squadra nuova: fuori il campioncino Salah. E dentro Ilicic, oltre naturalmente a Diamanti e Babacar. In panchina Pizarro, in campo Kurtic accanto a Badelj. Mancini, invece, decide di schierare dal primo minuto Kovacic al posto di Shaqiri e Podolski invece di Palacio. Nerazzurri subito in avanti: Pasqual trattiene per la maglia Guarin, rischia il giallo, ma l’arbitro lo grazia. La Fiorentina ci prova: al 9’ punizione per i viola dopo un fallo di Medel su Ilicic. Sinistro velenoso di Diamanti, ma Handanovic si distende e respinge bene. Tre minuti dopo, scambio Podolski-Kovacic nell’area viola: la difesa si chiude e si salva. Improvvisamente (16’) Ilicic controlla bene il pallone a metà campo, innesta Pasqual che lo mette al centro, in area, per Babacar, ma il centravanti non ci arriva e Handanovic recupera. Rovesciamento di fronte: al 19’ difettosa intesa fra Pdolski, Kovacic e Icardi. Gonzalo e compagni rimediano, ma vanno in affanno subito in seguito a una grande azione di Guarin sulla destra, assist a centro area. Gonzalo, ancora lui, respinge.
BABACAR – Partita fin qui piacevole. La Fiorentina è brava a ripartire, ma a centrocampo sembra un po’ spaesata: si fa sentire l’assenza di Pizarro nel ruolo di maestro concertatore e direttore d’orchestra. Però i viola coprono bene. E provano spesso ad affondare. Come al 30’: discesa spettacolare di Tomovic, capace di liberarsi in velocità di Santo e di mettere al centrro, appena fuori area, dove arriva Kurtic che però tira male e manda alto. Peccato, davvero peccato sbagliare così malamente. Così come malamente (34’) Badelj perde il pallone al limite dell’area, favorendo Guarin che tira e colpisce il palo esterno alla destra di Neto. Sì, la partita è piacevole ma certi errori, sia davanti sia indietro, la Fiorentina non può permetterseli. Ma attenzione, agli zoppi grucciate: Babacar lamenta un dolore muscolare. Corre a fatica. Montella prepara il cambio, si scalda Gilardino, ma l’allenatore cerca Salah: che è appena sceso negli spogliatoi. A fare che? Nessun giallo: aveva bisogno del bagno. Sapete, il freddo… Quando l’egiziano ricompare Babacar può finalmente uscire. Ultimi scampoli di gioco prima del riposo. Batti e ribatti. L’Inter, catechizzata da Mancini, sembra cresciuta ma ancora non è gigantesca. Se la Fiorentina ci credesse un po’ di più potrebbe tentare il colpaccio.
SALAH – In avvio di ripresa, gli scatti rapidi di Salah mettono confusione nella retroguardia interista. Il problema? Le conclusioni imprecise di Ilicic. La Fiorentina preme e tiene il pallino del centrocampo, stringendo l’Inter a ridosso della sua area di rigore. Il gioco viola, quel fraseggio stretto che piace tanto a Montella, sta diventando irresistibile. Tanto che i viola, insisti insisti, passano in vantaggio. Pasqual scende sulla sinistra, crossa al centro, Handanovic esce di pugno ma respinge corto: Salah raccoglie a centro area e infila la porta. Grande egiziano! La reazione dell’Inter è rabbiosa. Icardi arriva davanti a Neto, ma Tomovic e Savic lo bloccano. Lui va giù e chiede il rigore. Che non c’è. Ma i viola non ripiegano, non commettono l’errore di chiudersi e ripartono sempre. Là davanti ora c’è Ilicic che non fa il “falso nueve”: è centravanti vero. E pericoloso. Onestamente bisogna riconoscerlo: con molta umiltà, Ilicic è utile alla squadra. Forse dovrebbe farsi “registare” i piedi perché il suo problema resta il tiro: quasi mai preciso. Mancini sembra disperato e prova a giocare l’ultima carta: Shaqiri al posto di Podolski. Ed è proprio lui a impegnare Neto (21’) che però blocca senza difficoltà. Eppoi riceve una botta da Vidic, resta a terra dolorante. Ma si rialza più motivato di prima.
TOMOVIC – Diamanti è affaticato e nervoso: ammonito per fallo su Santon protesta e si becca il giallo. Montella lo sostituisce con Joaquin, uno capace di diventare molto pericoloso quando parte in campo aperto. Neto ancora protagonista (31’). quando una punizione di Shaqiri pesca la testa di Vidic che colpisce al volo indirizzando in porta. Neto è insuperabile. E qui la Fiorentina dimostra doti di squadra combattente: viene stretta nella sua metà campo ma copre puntualmente, anche se spende molto. Aquilani non ce la fa e Montella manda in campo Vargas. Però ahi! Tomovic resta a terra e perde i sensi. Lo portano via in barella. Viola in dieci. Montella poteva aspettare un attimo a sostituire Aquilani, visto che quando il centrocampista è uscito Tomovic era già in terra? Da bordo campo fanno sapere che Tomovic non è in pericolo, ma sono momenti di grande sofferenza. Neto è costretto a fare una gran parata su Palacio (39’). Però attenti: si fa male anche Savic. Fuori in barella anche lui. Fiorentina in nove. Ilicic va in retrovia e solo Salh resta avanti. Sei minuti di recupero: un calvario. O un assedio, una specie di Fort Apache trasferito a San Siro. Neto eroico: con un gran colpo di reni devia in angolo una conclusione di Palacio. Non basta: i minuti di recupero scorrono via lenti, mentre i giocatori viola hanno gli occhi fuori dalle orbite per lo sforzo. Però resistono. E quelli dell’Inter non riescono a capacitarsi per non riuscire a metterla dentro. Vargas s’incolla a Palacio e lotta come un leone. Non molla. I tifosi viola in trasferta si sgolano, incitano la squadra, la sostengono urlando a squarciagola. E finalmente esplodono! Impresona a San Siro tre giorni dopo aver eliminato il Tottenham. Viola giganteschi. Questa vittoria è fra quelle destinate a passare alla storia!
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