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Maltempo, Toscana: al lavoro sul tetto della chiesa di Michelucci, sull’A1, per riparare la ferita del vento. Pellegrinaggio di automobilisti

Operai al lavoro sul tetto della chiesa di San Giovanni Battista, sull'autostrada A1, progettata dall'architetto Michelucci. Le raffiche di vennto hanno fatto volar via la pregiata copertura in rame verde
Operai al lavoro sul tetto della chiesa di San Giovanni Battista, sull’autostrada A1, progettata dall’architetto Michelucci. Le raffiche di vennto hanno fatto volar via la pregiata copertura in rame verde

FIRENZE – Centinaia di automobilisti, dalla notte delle raffiche di vento, si sono fermati nell’area di servizio di Firenze Nord, all’autostrada A1, per vedere la chiesa di San Giovanni Battista, progettata all’inizio degli anni Sessanta dall’architetto Giovanni Michelucci, parzialmente scoperchiata. Soprattutto senza la caratteristiche, e pregiata, copertura di lastre di rame verde che rendono unica al mondo l’opera del grande architetto fiorentino che fu, fra il 1933 e il 1935, alla guida del gruppo di progettisti che realizzò la stazione di Santa Maria Novella.

Da oggi, lunedì 9 marzo, sul tetto della chiesa del Michelucci sta lavorando una squadra di operai impegnata a sistemare una copertura provvisoria fatta di assi di legno in sostituzione del rame verde spazzato via dalla violenza del vento. La chiesa di San Giovanni Battista, da cinquant’anni è un punto di riferimento per automobilisti e fedeli anche senza macchina. Per questo la devastazione che ha subìto ne hanno fatto un simbolo della Toscana colpita dall’uragano. FirenzePost, che ha dato la notizia del grave danneggiamento, ha ricevuto migliaia e migliaia di contatti anche da parte di laici preoccupati per la sorte di un monumento di rara bellezza e caro non soltanto ai toscani ma a tutti coloro che attraversano Firenze sull’A1. Quando saranno finiti i lavori di restauro? Notizie ufficiali, o previsioni certe, ancora non ci sono. Il problema, a quanto pare, sarebbe quello di ricostruire la copertura in rame. La prospettiva rischia di essere quella di vedere, per un periodo non breve, un “tappo” non certamente suggestivo. Per questo la gente chiede di far presto. Perché la Toscana ferita dal vento vuole che almeno l’opera simbolo dei danni sia restaurata. Come segnale di speranza e di rinascita.



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