Ue e Grecia ai ferri corti. Il ministro Kammenos minaccia: inonderemo la Germania di migranti

BRUXELLES – Doccia fredda sulla Grecia alla vigilia dell’Eurogruppo, che a Bruxelles valuterà il pacchetto di riforme che Atene ha inviato nei giorni scorsi all’Unione. Il presidente dello stesso Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha infatti anticipato che la lista dei provvedimenti è «lontana dall’essere completa», che la sua attuazione richiederà «tempi lunghi» e che a marzo non è prevista nessuna tranche di aiuti.

Gli risponde indirettamente il ministro della Difesa greco, Panos Kammenos: “Inonderemo di migranti quelli che non ci aiutano”. Con questa minaccia, rivolta in particolare a Berlino, il ministro medita di garantire ai migranti di passaggio per la Grecia i documenti per raggiungere i Paesi del Nordeuropa.”Se loro (i tedeschi, ndr) vogliono assestare un colpo alla Grecia, allora devono sapere che i migranti avranno i documenti per andarsene a Berlino”, ha dichiarato il ministro nel corso di una riunione del suo partito di destra Anel (Greci indipendenti, partner di minoranza della coalizione di governo con Syriza), secondo quanto riporta l’agenzia stampa tedesca Dpa. E se fra i migranti si saranno infiltrati anche membri dell’Isis, allora sarà colpa dell’Europa e della sua intransigenza nei confronti della Grecia”. Solo pochi giorni fa, ricorda il settimanale tedesco Der Spiegel, il ministro degli Esteri greco, Nikos Kotzias, a margine della riunione di Riga, aveva evocato l’arrivo in Europa di “milioni di migranti” dalla Grecia e di “migliaia di jihadisti”.

Non è certo una posizione costruttiva quella assunta da entrambe le parti. Sembrava che si fosse giunti a un contemperamento delle esigenze, ma dal lato europeo continuano a prevalere i falchi, provocando una reazione sopra le righe del governo greco.