Fisco, Toscana: indagine Cisl sulle tasse 2011-2013 dei comuni. Gli aumenti più contenuti a Pontremoli (+3,9%), quelli più ampi a Cascina (+197,3%)
FIRENZE – I 50 maggiori Comuni toscani dal 2011 al 2013 hanno quasi raddoppiato le tasse, in media, ma alcuni le hanno triplicate. E’ quanto emerge da una ricerca realizzata dalla Fnp-Cisl della Toscana. Il segretario generale della Cisl Toscana Riccardo Cerza, presentando i dati, ha ricordato che il sindacato presenterà una legge di iniziativa popolare “che prevede, tra l’altro, un bonus di mille euro per tutti i cittadini fino a 55 mila euro di reddito”.
DATI – Le entrate da tributi propri sono cresciute ovunque, con un incremento medio del 91,7%. L’aumento più contenuto si registra a Pontremoli (+3,9%), quello più ampio a Cascina (+197,3%). Tra i capoluoghi di provincia, Grosseto, Massa, Pisa, Prato e Lucca sono sotto la media, mentre Pistoia, Arezzo, Firenze e Livorno sopra. La pressione tributaria media per abitante è passata da 443,17 euro pro capite nel 2011 a 762,15 nel 2013. Gli aumenti più consistenti si sono verificati a Marradi (+540 euro), Viareggio (+556 euro) e Chianciano (quasi 600 euro). Pietrasanta è il Comune con la maggiore pressione tributaria per abitante, con circa 1.300 euro. Il 40% dei Comuni associano ad una pressione tributaria elevata una spesa sociale elevata: se però la spesa corrente nei è aumentata mediamente del +19,3%, la spesa per gli interventi sociali si è contratta dello 0,2%. I Comuni più attenti alle fasce deboli della popolazione, con esenzioni o agevolazioni, sono risultati Capannori e Piombino.
PENSIONATI – “Quando l’aumento della pressione tributaria non si traduce in maggiori servizi i pensionati risultano doppiamente penalizzati”. Lo ha affermato Mauro Scotti, segretario generale della Fnp-Cisl Toscana, a proposito dei risultati della ricerca sulla pressione fiscale in 50 Comuni della regione. “Continuiamo a chiedere con forza – ha aggiunto – che i pensionati abbiano almeno un trattamento analogo, a parità di condizioni, agli altri contribuenti, equiparando la no tax area e le detrazioni. E, per evitare che la fascia di povertà fra gli anziani aumenti ancora, dobbiamo fare in fretta: gli ultimi dati Istat sui trattamenti pensionistici ci dicono che i neo-pensionati, quelli andati in pensione nel 2013, percepiscono un reddito inferiore di quasi il 25% rispetto agli altri pensionati”.