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Natale 2025
Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi

Tav Firenze, il ministro Maurizio Lupi si dimette

Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi
Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi

ROMA – Il ministro dei Trasporti del Governo Renzi, Maurizio Lupi, lascia l’incarco, travolto dall’inchiesta della procura di Firenze sulla corruzione negli appalti per le Grandi Opere. «Domani al termine dell’informativa» alla Camera, «rassegnerò le dimissioni» ha detto Lupi, oggi 19 marzo, durante la registrazione della trasmissione tv Porta a Porta. «Per me la politica non è un mestiere ma passione. È poter servire il proprio Stato. Non ho perso né l’onore né la passione».

Lupi, che non è indagato, è però finito nell’occhio del ciclone dopo che lunedì 16 marzo sono stati arrestati 4 indagati eccellenti, primo fra tutti l’ex capo struttura di missione del ministero dei Trasporti, Ercole Incalza. Con Incalza, Lupi avrebbe avuto, secondo le accuse, strettissimi rapporti testimoniati anche da intercettazioni telefoniche inequivocabili, ricevendo regali per sé e per il figlio Luca. Il manager pubblico sarebbe il dominus di un sistema corruttivo, come lo hanno definito i magistrati, in base al quale gli appalti per le grandi opere in Italia, a cominciare dal nodo fiorentino dell’Alta velocità ferroviaria, erano controllati e dirottati a suo piacimento.

Maurizio Lupi definisce le dimissioni «la decisione migliore» anche perché siccome «ho fatto insieme a Renzi una legge che si chiama Sblocca Italia» non «è possibile continuare il proprio mestiere» se ci sono delle ombre. «Credo che forse questa mia decisione rafforzerà l’azione del governo», ha spiegato il ministro a Porta a Porta. «Renzi mi ha detto: ‘io non ti ho mai chiesto né chiederò le tue dimissioni perché non posso chiederle, dico che è una tua decisione‘. Lo ripeto: né il segretario del Pd, né il presidente del Consiglio mi hanno chiesto le dimissioni».

«Attaccate me ma lasciate stare mio figlio. Mio figlio è stato mandato dal politecnico di Milano a fare sei mesi di tesi e di stage a tremila dollari al mese e per sei mesi lavora presso uno studio di San Francisco», ha detto ancora Lupi. «Ma perché dovrei chiedere a Incalza di fare pressioni su Perotti per raccomandare mio figlio quando avrei potuto chiamarlo direttamente?». «La cosa migliore è che io mi assuma tutte le mie responsabilità ma salvaguardi la mia famiglia», ha aggiunto.

In mattinata c’era stato un vertice a Palazzo Chigi tra il premier Matteo Renzi, lo stesso Lupi e il ministro Angelino Alfano. E domani si attende l’informativa alla Camera del ministro. E la Conferenza dei capigruppo aveva deciso che la mozione di sfiducia al ministro Lupi sarebbe stata votata martedì alle 16 alla Camera.


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Domenico Coviello

Giornalista

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