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Il porto di Piombino

Porto di Piombino, sarà il polo nazionale per la demolizione delle navi

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Il porto di Piombino

PIOMBINO – La General Electric da una parte, e il gruppo costituito da Saipem, F.lli Neri e San Giorgio, dall’altra, hanno presentato due nuovi progetti di sviluppo industriale a Piombino. Prospettive di impresa e di lavoro che si sommano all’acquisizione già avvenuta delle ex acciaierie Lucchini da parte degli algerini di Cevital.

Alla Cevital, infatti, già impegnata a investire un miliardo di euro e dare occupazione a 1.860 lavoratori delle acciaierie, si affiancheranno GE Oil&Gas, con un sito di assemblaggio per moduli energetici, e un gruppo composto appunto da Saipem, San Giorgio del Porto di Genova e Fratelli Neri di Livorno con il primo polo nazionale per la demolizione controllata delle navi.

«Grazie agli investimenti di Regione e Governo, Piombino avrà una vera rinascita industriale, con tre importanti partner e nuove aziende che mostrano sempre più interesse per quell’area», è stato il commento del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. «Due anni fa la città era in lutto – ha ricordato Rossi – ora è rinata grazie a una buona politica industriale pubblica e a 240 milioni di investimento di Regione e Governo, che hanno attratto oltre 1100 milioni di investimenti privati». Il futuro industriale di Piombino, dunque, vedrà un’importante diversificazione: alla siderurgia e all’agroindustria si affiancheranno la demolizione navale e l’industria energetica.

I nuovi partner nel corso della presentazione hanno parlato di un investimento da circa 40-50 milioni di euro per GE – previsti fino a 350 nuovi occupati – e di un progetto da alcune decine di milioni da parte di Saipem-Fratelli Neri-San Giorgio del Porto – previsti dagli 80 fino ai 250 occupati -.

«Siamo interessati all’area di Piombino – ha spiegato Massimo Messeri, presidente di Nuovo Pignone GE – per realizzare un cantiere di assemblaggio moduli industriali per la produzione di energia o la produzione del gas, cantiere che sarebbe complementare a quello di Avenza. Il mercato dei moduli industriali è un mercato in espansione». «Riteniamo che il porto di Piombino possa diventare un polo nazionale di demolizione navale controllata – ha dichiarato Ferdinando Garrè, amministratore delegato di San Giorgio del Porto – Si tratta di una grande opportunità di business e di sviluppo, che dimostra anche la volontà di fare sistema e un segno di possibili sinergie fra i porti italiani». «Crediamo in questo progetto che vede il Gruppo Neri lavorare insieme a due grandi player globali come Saipem e San Giorgio del Porto per il rilancio del Porto del Piombino e lo sviluppo del territorio» ha dichiarato Piero Neri, amministratore delegato di Neri Group. Ilvicepresidente di Saipem, Paolo Carrera, ha infine ricordato che il porto di Piombino è l’unico in Italia con una profondità di 20 metri alla banchina e che potrebbe quindi smaltire l’80% delle navi.


Domenico Coviello

Giornalista

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