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Fisco: Agenzia delle Entrate, Padoan vuol rimediare il pasticcio dei dirigenti illegittimi

Pier Carlo Padoan
Pier Carlo Padoan

Abbiamo già riferito la vicenda degli 800 dirigenti dell’Agenzia delle Entrate dichiarati illegittimi a seguito di sentenza della Corte Costituzionale. E dei ricorsi che i contribuenti potevano proporre contro le cartelle di Equitalia notificate sulla base di atti, parimenti illegittimi, firmati da costoro. Che adesso sono stati retrocessi al ruolo di funzionari, con stipendi più che dimezzati. Ma secondo il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan le loro funzioni, cioè la firma sulle cartelle esattoriali, per esempio, resterebbero valide, in quanto i dirigenti legittimi istruiranno ad interim le pratiche prima di delegare di nuovo i funzionari stessi per l’esecuzione. Il ministro infatti ha così risposto a un’interrogazione parlamentare: “Non si intravedono rischi di invalidità degli avvisi e delle cartelle esattoriali emesse da dirigenti dichiarati illegittimi dalla sentenza della Consulta. L’affidamento di incarichi dirigenziali a funzionari si è rivelato uno strumento necessario per far fronte a carenze di organico dirigenziale delle Agenzie”.

DECLASSAMENTO – Il declassamento di tanti dirigenti ha provocato comunque un problema di gestione del personale non indifferente. Padoan prevede una soluzione strutturale e non solo un tampone provvisorio: possibile taglio drastico dei carichi dirigenziali accompagnato dalla creazione ex novo di una specie di fascia pre-dirigenziale dove allocare tutti gli ex dirigenti.

SANATORIA – Quanto alla presunta sanatoria operata con la verifica (a posteriori) fatta dai dirigenti legittimi e lo stratagemma della successiva delega ai funzionari, ricordiamo che per anni tutte le sentenze dell’Autorità giudiziaria e tributaria, finora, sono state univoche nel ritenere nulli gli atti firmati da funzionari non solo quando privi di potere, ma addirittura nel caso in cui, benché regolarmente muniti di delega dal capo ufficio, abbiano “dimenticato” di produrla in giudizio. Quindi il rimedio studiato da Padoan potrà valere forse per il futuro, ma non per gli atti già adottati e notificati.

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