Regione Toscana elezioni, il ricandidato Enrico Rossi: «Non temo la sinistra perché io sono di sinistra. Mi fa paura solo l’astensionismo»
FIRENZE – Lo attaccano da sinistra, dicendo che lui, Enrico Rossi, ricandidato del Pd alla presidenza della Regione Toscana “non è più un uomo di sinistra”. Ma lo attaccano anche i moderati, coloro che sono rimasti sconcertati da provvedimenti come il piano del paesaggio. Alle accuse, il governatore uscente risponde con frasi come questa: “”Io mi qualifico come uomo convintamente di sinistra. In Toscana ci sono stati altri momenti in cui la sinistra si è divisa, c’è una sinistra di testimonianza, che è quella che ha deciso di raggrupparsi intorno alla candidatura di Tommaso Fattori, e c’è una sinistra di governo che altre volte ha governato senza la sinistra radicale. Ci confronteremo, ma abbandonare la Toscana di governo per percorsi non praticabili è sbagliato”.
Morale? Rossi, che ha superato anche la polemica sul fatto che si è potuto ricandidare senza primarie (le regole del partito glielo hanno permesso), vuol dimostrare che sbaglia che lo attacca da destra e, forse soprattutto, sbaglia chi tenta di portargli via consensi da sinistra. Perchè lui vuol incarnare un po’mil vecchio motto del Pci, quando si definiva di lotta (a Roma) e di governo (nelle regioni dov’era al potere). Così, con lo slogan ‘Toscana Ci Siamo’, il presidente uscente ha aperto oggi ufficialmente la sua campagna elettorale per mantenere altri cinque anni la poltrona più prestigiosa di Palazzo Sacrati Strozzi, la sede della presidenza della giunta, proprio davanti al Duomo di Firenze e alla cupola del Brunelleschi.
“Il mio impegno di presidente in questi cinque anni è stato quello di esserci – ha sottolineato Rossi – prevediamo almeno 200 incontri con i cittadini. La Toscana, anche dentro la crisi in questi anni si è dimostrata molto dinamica. La Regione ha certamente contribuito a questo cambiamento, e vogliamo continuare per fare di più è meglio. Se verrò riconfermato, il mio primo compito è rispondere alle esigenze mandato. Accetto la sfida delle riforme ma anche di una presenza diretta sui territori”.
Grande attenzione sarà poi data ai temi del lavoro, dei giovani e dello sviluppo. “Questa settimana – ha spiegato – sarò a Bruxelles per discutere il piano Juncker nel comitato delle Regioni dove presenterò 3 emendamenti per togliere investimenti dal patto di stabilità che Renzi ha definito ‘patto di stupidità'”.
Teme più la sinistra di Fattori o il candidato (che ancora non c’è) del centrodestra? A questa domanda, Rossi ha risposto senza pensarci: “Sono preoccupato soprattutto dalla partecipazione al voto. Occorre palesare l’ importanza del voto e sconfiggere il rancore che i cittadini nutrono a causa della crisi e e di alcuni comportamenti sbagliati della politica. L’astensionismo è il peggior nemico da battere”
Che campagna elettorale farà? Rossi si manifesterà, oltre che sui principali social network, principalmente dal sito www.toscanacisiamo.it, caratterizzato da quattro diverse modalità di coinvolgimento da parte degli utenti: la sezione ‘dona’, ‘unisciti a noi’, ‘condividi una tematica’ e ‘suggerisci una tematica’. Centinaia le iniziative previste sul territorio regionale, in un percorso che si svilupperà attraverso cinque macrotematiche: lavoro e investimenti, sanità, infrastrutture e mobilità, giovani, ambiente-territorio-energia”.