Arezzo, via uno zero dagli scontrini: così una ditta avrebbe evaso 9 milioni di euro
AREZZO – Gli scontrini relativi alle vendite erano regolarmente emessi. Ma i corrispettivi degli incassi sarebbero stati poi riportati, ai fini della dichiarazione al fisco, togliendo uno zero: così 10.000 euro diventavano 1.000 da sottoporre a tassazione.
Lo ha scoperto la Guardia di Finanza di Arezzo, che ha svolto accertamenti su un gruppo societario, riconducibile a un nucleo familiare, con vari punti vendita di abbigliamento nell’Aretino: per le fiamme gialle non avrebbe così dichiarato redditi per 9 milioni di euro in più anni.
L’indagine ha portato ora a un sequestro per equivalente, disposto dal gip, di sette immobili tra Arezzo e Napoli, fra i quali una villa con piscina coperta. Secondo quanto spiegato, le società del gruppo non avevano mai subito verbali concernenti mancate emissioni di scontrini e risultavano in linea con gli studi di settore.
I sospetti sono emersi quando, in occasione di un accesso dei finanzieri in una sede delle imprese coinvolte, sarebbero stati trovati, nascosti in un armadio, numerosi registri dei corrispettivi che riportavano importi esigui rispetto al numero dei clienti e al volume delle vendite che i negozi riuscivano a garantire nell’arco di una giornata.
Secondo la Gdf il sistema evasivo sarebbe consistito «nella puntuale emissione degli scontrini fiscali e registrazione dei corrispettivi presso i punti vendita, evitando di conseguenza l’emersione di possibili indici di pericolosità fiscale in caso di controlli strumentali e, contestualmente, permetteva in un secondo tempo presso la sede amministrativa la ‘creazione ad hoc’ di nuovi registri dei corrispettivi dove venivano annotati importi inferiori che confluivano, successivamente, nelle dichiarazioni annuali».