Immigrazione Ue: il potenziamento di Triton servirà solo a far aumentare gli sbarchi
ROMA – L’unico risultato del vertice europeo di Bruxelles sull’immigrazione è stata la decisione dei 28 paesi di potenziare l’operazione Triton sia inviando nuovi mezzi sia triplicando i fondi destinati a questo scopo.
RENZI – Il passo in avanti gigantesco vantato da Renzi, rodomonte come al solito, si sostanzierà solamente nel fatto che fra qualche tempo nel Canale di Sicilia ci saranno oltre trenta navi europee con la bandiera di Triton pronte a intervenire in soccorso dei barconi che attraversano il Mediterraneo. Una replica, più o meno, di Mare Nostrum. Col probabile risultato che il numero di migranti sbarcati in Italia aumenterà ancora e che si riproporrà presto il problema, quasi ignorato dagli Stati Ue, di una ripartizione obbligatoria dell’accoglienza dei disperati che approdano sulle nostre coste. Ma intanto, in attesa di decisioni diverse, dovremo accollarcene noi il peso, altro che passo in avanti gigantesco.
DUBLINO – Infatti in questa materia vige ancora il Regolamento di Dublino: lo stato competente all’esame della domanda d’asilo è quello in cui richiedente mette piede per la prima volta. Inoltre poichè Triton si basa poi sul concetto di «stato ospite», le navi trasporteranno i profughi nello Stato che offre «il più vicino porto sicuro». I disperati del Mediterraneo finiscono pertanto da noi: 171 sui 270 mila entrati in Europa nel 2014 sono passati di qui e continueranno a sbarcare sulle nostre coste con i ‘passaggi’ forniti da Triton.
GERMANIA – In realtà l’Italia, pur recuperando velocemente posizioni, non è il Paese che in totale accoglie di più. I tedeschi sono stati sinora i primi nel ricevere richieste d’asilo: nel 2014 sono state 202 mila, il 32% di quelle arrivate in Europa. La Svezia è a 81 mila, l’Italia a 64 mila, la Francia a 62 mila.
UE – Il vertice, pur auspicando che tutti i paesi svolgano un ruolo attivo nella distribuzione dei migranti, ha però registrato enormi tensioni e molti Stati, in primis la Gran Bretagna, i paesi baltici e in genere quelli del Nord europa, si sono dichiarati indisponibili ad ospitare i profughi. Contravvenendo alle Convenzioni internazionali citate sempre dall’ineffabile Boldrini come un obbligo imprescindibile per l’Italia. Ma ancora non abbiamo sentito la signora presidente scagliarsi contro i paesi che queste convenzioni non le rispettano. Si è limitata solo a un generico richiamo di un impegno maggiore da parte dell’Europa. Si vede che nei confronti dello straniero la maestrina saccente perde lo smalto e l’alterigia che sfodera nelle contese nostrane.