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Terremoto in Nepal: è una catastrofe con migliaia di vittime. Tre alpinisti italiani bloccati sull’Everest

Distruzione a Kathmandu
Distruzione a Kathmandu

KATHMANDU – Due violentissime scosse di terremoto hanno colpito il Nepal; per ora oltre 1.500 le vittime. Ma il numero è destinato ad aumentare. Interi villaggi non sono stati ancora raggiunti dai soccorritori. Non si contano dispersi e feriti, mentre interi siti archeologici e storici sono stati rasi al suolo. Il sisma ha provocato una serie di valanghe anche sull’Everest, dove sono morti almeno 18 alpinisti. E’ crollata anche la torre Dharahara di Kathmandu, patrimonio dell’Unesco, di nove piani e 62 metri d’altezza. Il terremoto si è fatto sentire anche nei Paesi vicini, provocando almeno 34 vittime in India, 11 in Tibet e due in Bangladesh. Il sisma – il peggiore nella zona dell’Himalaya degli ultimi 80 anni – ha avuto il suo epicentro a Lamjung, nel Nepal occidentale, località che secondo i media è stata rasa al suolo. Molti ancora i dispersi e le segnalazioni di persone intrappolate sotto le macerie.

EVEREST – Sono ore di angoscia anche per la sorte di tre alpinisti italiani bloccati sull’Everest e Dhaulagiri dopo il devastante terremoto. Sono Marco Zaffaroni, Roberto Boscato e Marco Confortola, sopravvissuto a un tragico incidente sul K2 nel 2008. “Adesso il vero obiettivo è capire come scendere da qui e non più salire”, ha scritto su Facebook Confortola. “Vi preghiamo di non contattarci perché la batteria del satellitare potrebbe essere di importanza vitale”, è stato il messaggio di Zaffaroni.

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