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Migranti: in Toscana ne arriveranno almeno 500 ogni settimana. Le prefetture si preparano ad affrontare l’emergenza

Il prefetto di Pisa, Attilio Visconti
Il prefetto di Pisa, Attilio Visconti

ROMA – Le prefetture della Toscana si preparano all’emergenza: la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha infatti stimato l’arrivo di 5.000 migranti la settimana, in pratica 20 mila al mese, sulle coste italiane, di cui il 10%, 500 circa, destinati alla nostra Regione.

PREFETTURE – La situazione d’emergenza ha portato la Prefettura di Firenze ad invertire il procedimento finora seguito: il numero dei migranti da assegnare alle province non sarà più deciso in base alle disponibilità manifestate, bensì verrà calcolato sulla popolazione residente; poi le singole province dovranno organizzarsi da sole. Ogni provincia riceverà quindi la comunicazione di quanti migranti dovrà accogliere, anche con breve preavviso, ed ogni singola Prefettura dovrà trovare il modo di accogliere i contingenti assegnati.

PISA – E’ emerso anche che la provincia di Pisa risulta essere, in Toscana, quella che registra il minor numero di persone accolte. Per questo il prefetto di Pisa, Attilio Visconti, ha sollecitato i sindaci, ricordando che serve una «leale collaborazione istituzionale nell’accoglienza dei migranti. Fermo restando l’encomiabile sforzo per sviluppare congiuntamente un virtuoso sistema dell’accoglienza diffusa, si rende necessario e improcrastinabile procedere all’individuazione di una struttura di accoglienza di alleggerimento ove, con il carattere della temporaneità, accogliere i migranti in attesa della loro distribuzione sul territorio, qualora in questa provincia dovessero essere inviati un numero non corrispondente alla disponibilità alloggiativa del momento. E’ auspicabile – aggiunge – che tale struttura sia individuata dall’amministrazione locale per evitare che questo ufficio debba procedere con lo strumento della requisizione».

La lettera del prefetto di Pisa riassume l’atteggiamento che seguiranno i prefetti nella regione: partiamo con l’accoglienza diffusa con la collaborazione di sindaci e volontariato, ma se questo non basterà individuiamo centri di accoglienza di alleggerimento temporanei per far fronte all’emergenza prevedibile, visti i numeri che si preannunciano.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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