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Toscana, Enrico Rossi: «Il mio piano contro la meningite. E se sarò rieletto stop retroattivo ai vitalizi»

Enrico Rossi (in piedi) e Dario Parrini (a destra)
Enrico Rossi (in piedi) e Dario Parrini (a destra)

FIRENZE – Vaccinazione gratuita contro la meningite C ai giovani sotto i 20 anni e, a chi lo richiederà, anche a tutti coloro sotto i 45 anni che vivono nei territori dove la malattia si è manifestata. Lo prevede il piano vaccinazioni annunciato nei giorni scorsi e approvato oggi 27 aprile dalla Giunta toscana, in risposta ai recenti casi di meningite. «Non ci sono numeri per lanciare un allarme e sottoporre tutta la popolazione al vaccino – ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi – ma abbiamo rafforzato le misure già previste». La campagna costerà alla Regione 9 milioni di euro.

TAV – Il governatore è poi intervenuto anche su altri temi, nell’ambito di un incontro per la sua campagna elettorale in vista delle elezioni regionali del prossimo 31 maggio. «Verificheremo se ci sono le condizioni affinché la Regione Toscana, tramite la propria avvocatura, si costituisca parte civile nel processo sull’alta velocità – ha detto Rossi -, per quanto riguarda il nodo Av di Firenze. Chiederemo il risarcimento dei danni che abbiamo subito e dei disagi subiti dai pendolari». «Le responsabilità che stanno emergendo, anche gravi, hanno impedito che il sottoattraversamento si realizzasse nei tempi previsti – ha spiegato il presidente della Regione – e, quindi, entro il 2015, come mi era stato promesso dall’ingegner Moretti (Mauro Moretti, all’epoca ad di Fs, oggi di Finmeccanica, ndr.). Addirittura si parla di un prolungamento dei tempi fino al 2020, nella migliore delle ipotesi».

VITALIZI – «Voglio rilanciare l’impegno: se sarò rieletto presenterò una ulteriore riforma del vitalizio, che avrà un effetto retroattivo», ha aggiunto. A partire dalla prossima legislatura entrerà in atto la riforma che abolisce il vitalizio per i nuovi consiglieri regionali, per passare a un sistema su base contributiva. «La mia idea è semplice – ha precisato Rossi -: che si porti per tutti a 65 anni il vitalizio e, quindi, che assomigli di più a un trattamento pensionistico. E che si fissi un tetto massimo netto e si eviti il cumulo con altri trattamenti, che possono derivare dal Parlamento e dal Parlamento Europeo».

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