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Italicum: Renzi sfida il Parlamento (che non vuole andare a casa…) e pone la fiducia. Superate le pregiudiziali

il voto nell'aula di Montecitorio
il voto nell’aula di Montecitorio

ROMA – Il Governo ha superato i primi scogli sul percorso dell’Italicum alla Camera: respinte con voto segreto le pregiudiziali di costituzionalità e di merito presentate dall’opposizione, rispettivamente con 384 e 385 no (209 e 208 i sì). Bocciata anche la richiesta di sospensiva, con 369 no e 206 sì. I numeri emersi non hanno evidentemente costituito una garanzia sufficiente per Renzi. Il premier è consapevole infatti che non tutti i rappresentanti della minoranza Pd hanno “disertato” mentre potrebbero farlo in una seconda fase. Per questo motivo il governo ha deciso di autorizzare la fiducia così da evitare sorprese durante il voto e arrivare subito al via libera della legge. Il consiglio dei Ministri, durato pochi minuti, ha autorizzato l’eventuale apposizione della fiducia alla legge elettorale. “La Camera ha il diritto di mandarmi a casa se vuole: la fiducia serve a questo. Finché sto qui, provo a cambiare l’Italia”. Così su twitter il premier Matteo Renzi. Il problema? Che molti parlamentari temono di non essere rieletti e l’ipotesi di mantenere scranno e prebenda fino al 2018 non dispiace praticamente a nessuno. Anche per questo Renzi può vincere ancira il braccio di ferro.

BOLDRINI – Questa mossa non è piaciuta alle opposizioni che alla notizia hanno protestato vivacemente in Aula. A fatica la presidente della Camera Boldrini è riuscita a riportare la calma. Si è assistito al lancio di crisantemi gialli da parte dei deputati di Sel in Aula alla Camera. “E’ il funerale della democrazia”, ha detto in Aula il capogruppo Arturo Scotto dopo la richiesta della fiducia sull’Italicum.

PD – Per il vicepresidente della Camera Marina Sereni (Pd) si registra ‘una tenuta importante della maggioranza’ e ‘la volontà dell’Aula è stata chiara: andare avanti per approvare la riforma elettorale’. Pier Luigi Bersani e Gianni Cuperlo non hanno partecipato alla votazione palese per la richiesta di sospensiva, sebbene fossero presenti in Aula. Non hanno votato neppure Nico Stumpo e Giuseppe Lauricella.

BERSANI – Pierluigi Bersani, molto contrariato, ha affermato: «Non avevo dubbi che avrebbero messo la fiducia. Qui il governo non c’entra niente, è in gioco una cosuccia che si chiama democrazia. Ora decideremo insieme che fare e poi deciderò io perché ognuno deve assumersi le sue responsabilità»

BRUNETTA – “Forza Italia contro questa riforma elettorale, Forza Italia contro Renzi, Forza Italia unita e compatta per dare un segnale forte al Paese e al Parlamento”. Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in sala stampa a Montecitorio, che ha proseguito “Non consentiremo il fascismo renziano. Faremo di tutto per impedirlo, dentro e fuori questa Aula. Non consentiremo che questa Aula sia ridotta a un bivacco di manipoli renziani». Ricordando che la legge Acerbo era stata approvata con la fiducia dal fascismo, Brunetta sottolinea che «il governo la pone contro il Pd, che governa grazie a un premio di maggioranza dichiarato incostituzionale e che aveva annunciato che non avrebbe agito a colpi di maggioranza”.

SALVINI – Una “legge che fa schifo, pessima che allontana ancor più i cittadini dalla libera scelta”, Matteo Salvini bolla così l’Italicum. “È folle – ha affermato ancora il leader del Carroccio – che con tutto quello che succede in Italia e nel mondo Renzi occupi il Parlamento con la legge elettorale. Dovrebbe occuparlo – ha continuato – con dibattiti sull’economia e sull’occupazione: Renzi è finito”.

M5S – “Siamo davanti alla ennesima presa in giro. Il governo se ne frega della sua maggioranza. Se la gente sapesse quello che qui dentro state facendo vi prenderebbe a pedate”. Lo ha detto nell’Aula della Camera Fabiana Dadone di M5S dopo l’apposizione della fiducia sulla legge elettorale. “Il vostro è un atteggiamento da miserabili”, ha detto rivolto alla maggioranza.

BIANCOFIORE – Michaela Biancofiore, parlamentare di Fi: “Faccio appello al Presidente Mattarella, una volta che a colpi di maggioranza l’Italicum sarà legge di una sola parte che porterà alla nascita il PNR ( partito nazionale renziano) di triste memoria , affinché non la controfirmi e la rimandi alle Camere. L’Italia non è serena innanzi all’avanzata di un nuovo autoritarismo muscolare e di un cesarismo che dilagano in ogni dove, senza opportuni argini costituzionali.

Sono le prime avvisaglie di una battaglia senza quartiere. Renzi ponendo la fiducia ha sfidato il Parlamento. Vedremo quali saranno le reazioni nei passi successivi, quando sono in programma i tre voti di fiducia. Domani il primo, giovedì altri due, mentre il via libera finale al provvedimento è previsto la prossima settimana. Questi passaggi potranno nascondere insidie per il premier che ha fatto capire di essere intenzionato a superare ogni ostacolo e ogni difficoltà con ogni mezzo.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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