Opera di Firenze: Fidelio, anche «azzoppato», apre in bellezza il 78° Maggio Musicale
FIRENZE – Il 78° Maggio Musicale fiorentino, il primo che si svolge interamente all’Opera di Firenze, si è aperto ieri sera 27 aprile con una bella edizione di «Fidelio», l’unico lavoro teatrale di Ludwig van Beethoven. Non proprio gremito il teatro, com’era da immaginare dopo l’annuncio che l’opera sarebbe stata in forma di concerto per lo sciopero di macchinisti e tecnici, che hanno fatto mancare l’atteso effetto di luci e proiezioni e i cambi di scena. Di fatto si è poi trattato di una rappresentazione in forma semi-scenica, dove i cantanti recitavano e si muovevano in costume.
L’accoglienza è stata comunque calorosa, nonostante qualche delusione – specie all’inizio – da parte dei meno informati che si attendevano la tradizionale recita senza «azzoppamenti». Merito soprattutto della splendida direzione di Zubin Mehta, apparso letteralmente in stato di grazia, alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino, ma anche di un cast complessivamente buono.
Ottima la Marzelline di Anna Virovlansky, aggraziata e mozartiana al punto giusto nell’aria della seconda scena del primo atto e sempre all’altezza della situazione; simpatica la resa di Jaquino da parte di Karl Michael Ebner; robusto il Rocco di Manfred Hemm e calda e appassionata la Leonore-Fidelio di Ausrine Stundyte; tutti e quattro hanno brillato nel bel quartetto della quarta scena. Commovente l’entrata del coro maschile nella scena nona, quando Fidelio e Marzelline convincono Rocco a tirar fuori per qualche istante i carcerati del pianterreno. Regge il pathos anche nel secondo atto, benché Florestan (Burkhard Fritz) e Pizarro (Evgeny Nikitin), che tanta parte vi hanno, abbiano una resa minore degli altri elementi del cast (ma la parte di Florestan, si sa, è piuttosto ingrata, richiedendo una voce robusta e al contempo capace di svettare su note decisamente alte).
Non è voluto salire sul palco a prendere i pur meritati applausi il regista, scenografo e costumista Pier’Alli, probabilmente perché il suo lavoro, senza luci e cambi di scena (si rimane fissi su quella del secondo atto), gli sarà parso mutilato all’eccesso; ma la sua mano sicura si avverte, gli interpreti sono dotati di buone capacità attoriali e il «Singspiel» viaggia spedito; gradevoli anche i costumi.
Nel foyer molta gente attorno alla «first lady» Agnese Renzi. Tra i vip in sala il cardinale Giuseppe Betori, il sindaco Dario Nardella, il vice ministro Riccardo Nencini, la senatrice Rosa Maria Di Giorgi, la presidente della Rai Anna Maria Tarantola, l’ex Commissario del Maggio Salvatore Nastasi, il giornalista Giuliano Ferrara.
Per chi ha il biglietto per il 30 aprile, pure a rischio di sciopero dei macchinisti, è consigliabile ridare un’occhiata al libretto prima dello spettacolo, visto che, ovviamente, mancano anche i sovratitoli in italiano.
Le ragioni dello sciopero, proclamato dalla Slc-Cgil, derivano dalla crisi del Maggio, con uno strascico di esuberi di personale (50 addetti) che non hanno ancora certezze sul loro futuro. Polemico il sindaco di Firenze (e presidente della Fondazione del Maggio) Dario Nardella che prima di entrare in sala ha ribadito: «Questo gesto della Cgil è un clamoroso autogol che colpisce il prestigio di Firenze, un atto grave, dannoso, verso la città, la fondazione, la musica, l’opera, privo di fondamento, incomprensibile».
Opera di Firenze(Piazzale Vittorio Gui – Viale Fratelli Rosselli, 7)
Giovedì 30 aprile, ore 20.30
Domenica 3 maggio, ore 15.30
Martedì 5 maggio, ore 20.30
RIMBORSI BIGLIETTI: i possessori dei biglietti che non sono intervenuti allo spettacolo a causa dello sciopero proclamato possono richiedere il cambio del biglietto stesso oppure il rimborso da mercoledì 29 aprile a giovedì 7 maggio 2015 presentando il biglietto integro alla biglietteria dell’Opera di Firenze (aperta martedì-sabato, ore 10-18) oppure inviando una email abiglietteria@maggiofiorentino.com.