Fiorentina: con la Juve domina ma perde ancora (3-2). Fatale il rigore sbagliato da Gonzalo. Inutile prodezza di Ilicic. Pagelle
TORINO – Montella esce infuriato. Ha ragione anche se qualche errore l’ha commesso anche lui. Perché la Fiorentina ha fatto la partita, ha messo in difficoltà la Juve: e ha perso. Sbagliando il quinto rigore di questo campionato. Gonzalo aveva segnato dal dischetto nel primo tempo, portrando la Fiorentina in vantaggio. Ma ha cannato clamorosamente il secondo penalty della partita, con i bianconeri in vantaggio 2-1. Errore fatale. Che ha reso inutile il bellissimo gol di Ilicic su punizione, che ha limitato il passivo. Un passivo (3-2) capace comunque di determinare la svolta e far registrare la quarta sconfitta consecutiva. Che pesa moltissimo sulla classifica. Ora preoccupantissima: viola precipitati al settimo posto, scavalcati dal Genoa e, almeno momentaneamente, fuori dall’Europa. Terrificante. Anche dal punto di vista delle cifre: in queste maledette ultime quattro partite, la Fiorentina ha segnato 3 gol subendone 10. A nulòla è servito il forcing finale. Bianconeri vicinissimi a festeggiare lo scudetto per poi affrontare senza altri patemi il doppio confronto con il Real Madrid nella semifinale di Champions. Fiorentina malmessa, da baratro. Se dovesse andar male in Europa League si paleserebbe una stagione fallimentare, nonostante alcune belle vittorie e un gioco piacevole ma inconcludente. Anche stasera, allo Juventus Stadium, la Fiorentina ha mostrato padronanza del pallone e spavalderia. Ma senza nascondere i soliti difetti. Pochissima incisività in attacco e tre errori gravi in difesa, che hanno offerto alla Juve i tre gol: doppietta di Tevez e colpo di testa vincente di Llorrente quando i viola erano in vantaggio. E non vale come consolazione sostenere che contro la Juve ormai prossima cucire sulla maglia lo scudetto si può anche perdere. Sarebbe stata assolta, la squadra di Montella, se avesse perso solo una partita come questa, comunque ben giocata. Ma a questa sconfitta vanno aggiunte quella di Napoli e le altre due in casa, assolutamente devastanti, contro Verona e Cagliari. No, questa non è la Fiorentina che piaceva e vinceva (nche a Torino con la Juve) poco dopo l’arriva di Salah. Questa è una squadra in caduta libera. Che si prepara a un’altra partita-sofferenza domenica contro il Cesena e che poi andrà all’avventura nella doppia sfida con il Siviglia. Sono catastrofista? No, solo realista. Non si può sbagliare così tanto, soprattutto dal dischetto. Cinque rigori falliti sono un’enormità capace d’incidere tanto sulla classifica. Senza contare gli errori difensivi. In ogni caso, il modo per salvare la stagione c’è ancora. Bisognerà vedere se Montella e i giocatori riusciranno a coglierlo.
SALAH – Freme lo Juventus Stadium, diviso fra sentimenti in contrasto: da una parte l’amaro derby con il Torino (sconfitta e bomba carta insieme) e dall’altra la voglia di chiudere, già stasera, l’avventura in campionato con la conquista del quarto scudetto consecutivo. Naturalmente il trentesimo non il trentaduesimo. Perché se dovessero contare le recriminazioni potrebbero essere anche ventinove per la Juve e tre (sì, tre…) per la Fiorentina. Al vostro cronista è rimasto in gola, come un groppo che non passa, il campionato 1981-82, quello che, nell’immaginario collettivo, a Firenze, è ricordato con lo slogan ”meglio secondi che ladri…”. Ma passiamo oltre. La Fiorentina, dopo tre sconfitte consecutive, non può fare la vittima sacrificale alla possiile festa juventina. Quindi i viola cominciano con autorità e convinzione. Sono loro a far la partita. Salah mette in allarme la difesa bianconera con un paio di discese fulminanti ma senza far male. La Juve cerca di contenere e ripartire. Soprattutto con Tevez. Ma Gonzalo e Savic chiudono ogni varco. Certo, i bianconeri vengono fuori piano piano, alla distanza, con i suggerimenti di Pirlo che tenta di sfruttare l’inventiva di Tevez e la mole di Llorrente. Ma la Fiorentina c’è. Sembra una squadra rigenerata rispetto alla partitaccia con il Cagliari. La Juve (19’) reclama un rigore per una presunta trattenuta di Gonzalo su Llorrente in area. Rivedo l’azione sul monitor di servizio: è vero che la Juve è forse abituata a veder l’arbitro puntare il dito sul dischetto, ma in questo caso sarebbe stato davvero un eccesso di zelo. Poi (24’) Salah lancia benissimo Gomez che va via a Barzagli e, per fermarlo, deve uscire tempestivamente dall’area in scivolata Buffon. Bravi viola. Quindi spintoni a Gomez che va giù in area, ma non c’è nulla. Scompiglio in area bianconera (29’) con Aquilani che scende rapido sulla destra.
GONZALO – Allegri è molto nervoso. Come un po’ tutti i bianconeri che speravano di far polpette dei viola. Che invece si rivelano assai indigesti. Che al 32′, pare incredibile, ottengono un rigore. Joquin dribbla Pirlo che lo mette giù pochi centimetri dentro l’area. Ma ripeto: dentro l’area. Allegri protesta, in livornese, con Banti. Che lo grazia perché meriterebbe l’espulsione per tanta arroganza. Gonzalo va sul dischetto, brividi sulla schiena di Montella. Quattro i rigori sbagliati dai viola quest’anno. Gonzalo calcia sicuro: pallone alla sinistra di Buffon. Zero a uno per i viola. Però dura poco. Due minuti dopo, Neto esce dall’area per tentare di bloccare di piede un’incursione di Sturaro. L’arbitro lo ammonisce. Punizione di Pirlo, pallone sulla testa di Llorrente che Savic non contrasta in maniera efficace. Lo spagnolo salta bene, come se nessuno lo marcasse, colpisce e mette dentro: uno a uno. Ahi, difesa viola, non si prende un gol così. Poco dopo i bianconeri protestano per un mani, involontario, di Salah nell’area viola e, un attimo dopo, lo stesso Salah vola verso la porta di Buffon con uno scatto rapidissimo, seguito da un tiro che sfiora il palo. La Fiorentina manovra bene, attacca e chiude la Juve nella sua area. Bonucci e Chiellini fanno muro. La Juve si salva e colpisce. Sfruttando un altro svarione della difesa viola. Evra crossa da tre quarti sulla fascia sinistra, Basanta non copre. E Tevez va preciso di testa: la mette nell’angolo alto alla destra di Neto. Ahi, che ingenuità. Peccato, peccato davvero.
SCIAGURA – In avvio di ripresa, Joaquin viene fermato in area bianconera al momento del tiro da Chiellini. Quindi (5’) velo di Gomez per Salah che, dal limite, spara altissimo. Paradossalemnte diventa più pericoloso (7’) un rinvio di Savic da centrocampo che Buffon para con difficoltà. Ci sarebbe un altro rigore per i viola (9’) per una vistosa trattenuta di Evra su Gomez, lo tira per la maglia, impedendo dogli di colpire bene, di testa, davanti a Buffon. La Fiorentina continua a far la partita. Allegri teme il ritmo dei viola e toglie Pirlo, affaticato. Dentro il più tonico Vidal. Però la Fiorentina preme. Joaquin (21’) viene messo giù in area da Chiellini. Banti non vede, ma l’assistente di porta gli fa cenno che sì: è rigore. Ancora Gonzalo sul dischetto: ma stavolta la palla va abbondantemente fuori alla sinistra di Buffon. No, non è possibile: quinto rigore sbagliato. Una sciagura! E un errore così fa veramente male. Perché il 2-1 poteva diventare 2-2-. Invece no: si materializza il 3-1. Perchè Tevez (25’) scappa sulla destra a Savic, che pasticcia e non riesce a frenarlo. L’Apache, implacabile, colpisce alla sua maniera e mette il pallon in rete con una sciabolata che finisce vicino al palo alla destra di Neto. Poi i viola si scuotono. Montella tolie Gomez per Ilicic. E proprio dal piede dello sloveno (talvolta assai impreciso) arriva un gioiello di punizione che ottiene il secondo gol. Ma è tardi. Non c’è più tempo. Juve vittoriosa e pronta a festeggiare. Fiorentina in caduta libera.
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Pierluigi
Come al solito, tra rigori sbagliati e disattenzioni momentanee (che poi stanno diventanto la regola, basta vedere le reti subite), stiamo cadendo nel nulla, come successe nell’ultima stagione di Prandelli.
Speriamo che con il Cesena si possa pareggiare, perchè con il Siviglia sarà dura anche con un congruo accompagnamento di nacchere.