Grosseto, carabinieri aggrediti. La Cassazione conferma: a Matteo Gorelli 20 anni di carcere
ROMA – Confermata dalla Corte di Cassazione la condanna a 20 anni di carcere inflitta in secondo grado a Matteo Gorelli, 23 anni. Il lunedì di Pasqua del 2011, il ragazzo – all’epoca 19enne – aggredì insieme a tre compagni minorenni una pattuglia di carabinieri che li aveva fermati a un posto di blocco nei pressi di Sorano, in Maremma, dopo un rave party. Gorelli colpì due militari con un grosso bastone di legno: l’appuntato Antonio Santarelli morì un anno dopo per i colpi ricevuti, dopo un lungo ricovero in ospedale, mentre il collega Domenico Marino rimase gravemente ferito.
In primo grado Matteo Gorelli era stato condannato all’ergastolo, sentenza poi riformata in appello con la condanna a 20 anni. Per lui, finora ospite della comunità di recupero Exodus, potrebbero aprirsi adesso le porte del carcere. I suoi amici di allora sono tuttora sotto processo davanti al Tribunale dei minorenni di Firenze. «Era un risultato atteso – ha commentato l’avvocato difensore Luca Tafi riferendosi alla riforma della condanna di Gorelli all’ergastolo pronunciata in primo grado – : le maglie del ricorso strettissime e 20 anni, di fronte a una confessione, era uno dei risultati sperabili».
La vicenda dell’aggressione e della morte dell’appuntato Antonio Santarelli ha avuto anche un seguito singolare: la vedova del militare morto dopo un anno di coma, Claudia Francardi, e la mamma del giovane condannato per omicidio, Irene Sisi, sono diventate amiche e hanno fondato insieme un’associazione, «AmiCainoAbele», che ha tra i suoi obiettivi spiegare l’importanza del perdono.