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Fiorentina: torna a vincere e risale al 5° posto. 3-1 al Cesena con doppietta di Ilicic. Ora il Siviglia. Pagelle

Fiorentina-Cesena, Alberto Gilardino esulta dopo aver segnato il terzo gol viola
Fiorentina-Cesena, Alberto Gilardino esulta dopo aver segnato il terzo gol viola (foto Giacomo Morini)

FIRENZE – Torna a vincere in campionato, la Fiorentina. Domato il Cesena (3-1) con doppietta di Ilicic (uno su rigore), migliore in campo, e di nuovo quinto posto: davanti a Samp e Genoa. I tre punti sono un evento felice, che non si verificava dalla vigilia di Pasqua (2-0 ai doriani), e capace di ridare linfa a una classifica smagrita che poneva i viola fuori dall’Europa. Vento in poppa e buoni presagi per la semifinale di giovedì a Siviglia? Per quanto riguarda il risultato sì, ma bisogna aggiungere che è stato come assistere al festival dello spreco: con 10-12 gol (guardate che non sto esagerando) mancati per pochissimo dalla Fiorentina. E’ vero che è stato bravo il portiere cesenate Agliardi (poi anche onesto nel confessare di aver deviato in angolo un pallone che l’arbitro voleva far rimettere dal fondo…), ma è altrettanto vero che non si possono costruire dozzine di palle gol mancandole poi clamorosamente. E fortuna che Ilicic è stato bravo e coraggioso a sbloccare il risultato calciando bene un rigore concesso per fallo nettissimo di Mudingayi su Borja Valero. Tutto il Franchi in tensione quando lo sloveno, dopo aver pestato la terra come i tori, ha fatto partire il diagonale vincente. Riferiscono che Gonzalo Rodriguez, in tribuna d’onore vicino ad Andrea Della Valle, abbia sudato freddo. Ma tutti si sono ritrovati la testa imperlata di goccioline fino al grido liberatore: goool. Quindi il raddoppio, sempre firmato da Ilicic, con una splendida azione personale. Il terzo gol? Autore Gilardino, nella ripresa, su passaggio di Kurtic e azione ispirata da Salah. Buona Fiorentina? Altra musica rispetto alle partite con Verona e Cagliari. Centrocampo autoritario, con un Badelj buon ispiratore. Ma ripetiamo, troppi errori sulle conclusioni. E ora tutti concentrati su Siviglia. Giovedì ci vorrà una grande partita per spianare la strada verso la finale di Europa League. “Portaci, portaci a Versavia, o Montella portaci a Varsavia…” canta la Fiesole. E per l’allenatore, come si può capire, questo è molto più di un semplice invito.

TADDO – Lasciate che dedichi il prologo a un amico che non c’è più: Fabrizio Taddei, il Taddo. La curva Fiesole gli dedica uno striscione gigantesco: “Un amico, un guerriero, un fratello…”. Applausi e lacrime quando davanti a quello striscion passano la moglie e la figlia del Taddo. Poi è calcio. La rabbia per le quattro sconfitte consecutive in campionato sembra sopita. Bisogna vincere ad ogni costo ha detto Montella. Il Cesena si difende a riccio e cerca la ripartenza, com’era prevedibile. Salah è guardato a vista da Krajnc che lo tira sempre per la maglia e per le braccia. Rodrigurez parte un paio di volta ma finisce sempre in terra fuori area. Cade da solo. Fa un po’ di scena. Mischie ripetute sotto la porta romagnola. Ilicic (10’) si vede respingere da uno stinco di Perico, sulla linea di porta, un pallone che stava andando in rete. Il Cesena cerca di fare argine a metà campo con il roccioso Mudingayi, Renzetti e Brienza. I viola premono, ma la manovra è sempre la stessa: possesso di palla con fraseggi ripetitivi. Poi due occasioni buone: punizione di Vargas (17’) deviata in volo da Agliardi. Quindi tiro di Salah (18’) respinto di ginocchio da Rodriguez, anche stavolta quasi sulla linea di porta.

ILICIC – Occasionissima (19’) per Tomovic che tira fuori da tre metri. Il terzinone si mette le mani fra i capelli, ma lo consola il fischio dell’arbitro: che avrebbe annullato l’eventuale gol per fuorigioco. E allora? Dopo quasi mezz’ora di gioco non è successo ancora niente. Un guizzo di Salah in area romagnola (29’) fa sussultare, ma non succede niente. Al 30’ spaccato invece c’è la svolta: Mudingayi irrompe su Borja Valero in area. Rigore netto. Aiuto: chi lo tira? Montella indica Ilicic: lo sloveno si fa coraggio. Pesta la terra come il toro nell’arena, poi fa partire un diagonale alla sinistra di Agliardi. E’ gol. Evvai viola. Ora bisogna insistere e mettere possibilmente al sicuro il risultato. Cosa che si verifica al 35’. Cross da sinistra di Vargas, rsspinta della difesa del Cesena, Ilicic irrompe ancora sulla destra entra in area e sfodera un altro diagonale, stavolta alla destra di Agliardi: è dentro. Due a zero. E al 36’ potrebbero essere addirittura tre se Agliardi, in uscita volante, non anticipasse Ilicic servito con un tocco al bacio da Salah. Ma la Fiorentina non molla e insiste. Sa per esperienza che sarebbe un errore gravissimo allentare la presa e cominciare a pensare al Siviglia. La squadra esegue gli ordini di Montella. E i risultati si vdono: Salah (39’) la manda alta di pochi centimetri dopo un velo di Gilardino. E Tomovic (40’) lo imita da posizione ancora più favorevole. Il Cesena sembra quel pugile suonato che cerca il pugno vincente. Rodriguez, più fumo che arrosto, prova a pungere in contropiede, ma i suoi tentativi sono vani, così come piuttosto scarsa pare la sensibilità dei suoi piedi.

GILARDINO – Il primo tempo finisce con un altro assolo di Salah che conclude con un bel tiro alla destra di Agliardi, ancora pronto alla deviazione volante. E con un’altra martellata di Capelli a Gilardino che, nonostante l’età, gli provoca tanti problemi. Ma un giallo no? In ogni caso i primi 45’ si archiviano con un risultato confortante, un gran possesso palla e almeno otto-nove gol mancati per pochissimo. In avvio di ripresa ancora un gol mancato: Borja Valero (2’) dalla sinistra dell’area cesenate fa sbaglia il bersaglio di una ventina di centimetri. Il Cesena cerca di ripartire, ma è Salah (5’) che scappa a tutti, si ripresenta davanti ad Agliardi … che devia ancora in volo. Incredibile! Il portiere è indubbiamente il migliore del Cesena, ma la Fiorentina non può sbagliare così tanto nel tiro al bersaglio. Ma poi, quasi per caso, dopo aver incespicato, Gilardino segna il terzo gol. Azione di Salah che fa proseguire Kurtic, traversone al centro, Gilardino traballa, ma riesce a colpire il pallone che viene toccato da Capelli che spiazza Agliardi e finisce, finalmente, in rete. Tutto ok? Solo per pochi istanti. La Fiorentina dà l’impressione di tirare il fiato, quando Rodriguez, indisturbato, entra in area e lascia partire il classico tiro della domenica, di qquelli che ti capitano una volt nella vita. Il pallone scavalca Neto, sbatte sul suo palo sinistro e finisce dentro. Tre a uno. Forse è la sveglia giusta. Non ci si deve distrarre mai!

AGLIARDI – Montella fa segno a Salah: basta così. Fuori l’egiziano, in vista della trasferta di giovedì a Siviglia, e in campo Diamanti. Fi fa ancora vivo Ilicic da trenta metri: gran tiro deviato ancora da Agliardi. Angolo? L’arbitro e i suoi collaboratori dicono di no. Ma che hanno visto? Per fortuna il portiere, oltre che bravo, si rivela onesto. Rivela di averla deviata. La curva Fiesole applaude la sua sportività. La Fiorentina avrebbe altre occasioni per far gol. Il Cesena prova ad accorciare pericolosamente la distanza. Montella (36’) sostituisce Ilicic, regalandogli la standing ovation: è stato il migliore in campo. Peccato solo che non abbia segnato un altro paio di gol che erano assolutamente alla sua portata. Entra Lazzari. I romagnoli insistono, ma la difesa viola non si distrae più. E i 4′ di recupero scivolano senza problemi. E ora? Pensieri in salsa andalusa. Con tanta voglia di prenotare il volo per Varsavia, per la finale di Europa League del 27 maggio.

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Bennucci

Sandro Bennucci

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