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A Firenze The State of The Union, Renzi: «Emergenza immigrazione? Orgogliosi di ciò che facciamo: dopo il Consiglio europeo è in arrivo una svolta»

Firenze, Renzi arriva trafelato, in leggero ritardo, a Palazzo Vecchio
Firenze, Renzi arriva trafelato, in leggero ritardo, a Palazzo Vecchio

FIRENZE – Chissà. È forse con un rimando al linguaggio di un suo illustre predecessore, il «sindaco santo» Giorgio la Pira, che il premier Matteo Renzi li ha chiamati «nostri fratelli e sorelle morti per cercare libertà e pace». E, non a caso, lo ha fatto intervenendo all’annuale meeting The State of The Union, organizzato dall’Istituto Universitario Europeo nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, oggi 8 maggio. Si riferiva alle svariate centinaia (forse 800 persone) di migranti provenienti dalla Libia che sono morti inabissati, affondando con il barcone su cui si trovavano, in fondo al Mediterraneo nel Canale di Sicilia due settimane fa, in una delle ormai troppo frequenti tragedie di questo tipo nei nostri mari.

Ieri, ha ricordato il presidente del Consiglio, la Marina militare ha individuato il relitto e da ora in poi, ha scandito: «Faremo di tutto per recuperare quel relitto e le salme dei nostri fratelli e sorelle». «Il nostro Paese è orgoglioso di quello che sta facendo – ha proseguito Renzi – e nelle prossime settimane si vedranno gli effetti del Consiglio europeo straordinario su questo tema. Io sono fiducioso».

L’immigrazione è un tema che fa stare le istituzioni come la popolazione sui carboni ardenti. Di ieri quella che è già passata alle cronache come la «rivolta» dei prefetti contro il ministro dell’Interno e vicepremier, Angelino Alfano, su come trovare e gestire spazi e accoglienza per le centinaia di profughi che ogni giorno sbarcano sulle coste italiane provenienti dall’Africa.

E, a ruota, anche la polemica innescata contro gli stessi prefetti dal governatore toscano Enrico Rossi, che lamenta un mancato coinvolgimento delle Regioni su un tema così incandescente, considerato il previsto arrivo in Toscana di 560 immigrati.

Ma da Palazzo Vecchio Matteo Renzi prova a rilanciare in avanti, secondo il suo stile. Sostiene che dal maggio 2014 a oggi, anche per merito del semestre europeo a guida italiana, cioè di se stesso e del suo Governo, l’Europa è cambiata in meglio. E, se da un lato loda i valori e l’anima della costruzione europea, dall’altro attacca. Perché, dice, «L’Europa da l’impressione di essere un continente che reagisce più o meno bene alle emergenze ma non ha una strategia».

A partire dall’«emergenza immigrazione». «La politica – ha insistito il premier – inseguirà sempre le emergenze se non avrà la possibilità di respirare a pieni polmoni». Perciò l’Europa «può e deve fare di più». Anche e soprattutto sul piano della crescita economica e della lotta alla disoccupazione, visto che «non solo i Paesi emergenti ma gli stessi Stati Uniti, che pure hanno subito la crisi, ci superano». L’approccio italiano nei confronti dell’Unione è cambiato nel corso dell’ultimo anno, sostiene Matteo Renzi. «L’Europa – ha affermato – era vista come la madre di tutti i nostri problemi. Oggi nel dibattito politico italiano quando ci avviciniamo alle elezioni regionali i partiti si guardano bene dall’attaccare l’Unione e l’Euro».

Dopo il suo intervento in Palazzo Vecchio, il premier si è recato a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione Toscana, per firmare un accordo col governatore Enrico Rossi e con il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, circa il rilancio economico della zona costiera livornese. Arriveranno 732 milioni di euro per lo sviluppo di quest’area, di cui 582 milioni di risorse pubbliche e 150 milioni provenienti da privati.


Domenico Coviello

Giornalista

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