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Piombino, la Lucchini cambia: si chiamerà Aferpi e riassumerà tutti i 2.200 operai. Cevital tiene fede agli impegni

La Lucchini
La Lucchini

PIOMBINO. Il Piano industriale presentato da Cevital al Mise è stato sostanzialmente approvato dagli esperti del ministero. Il gruppo prevede di investire settecento milioni da investire in tre anni sulla siderurgia (300 milioni), sulla logistica e sull’agroalimentare (400 milioni).

OCCUPAZIONE – Sul tema dell’occupazione – ed è questa un’annotazione fondamentale – Cevital ha confermato la volontà di reimpiegare 2200 dipendenti con le modalità già definite, e cioè con circa 1200 dipendenti ex Lucchini da riassumere subito nell’Aferpi (Acciaieria e Ferriera Piombino, la nuova azienda creata dal gruppo), di cui una parte in solidarietà e gli altri in cassa integrazione coperta dall’amministrazione straordinaria, con l’impegno di ricollocarli nelle varie attività della holding entro la fine del 2016. Sparirà l’altoforno ma ci saranno due avveniristici forni elettrici

MISE – Al Mise oltre al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi c’erano l’assessore regionale Gianfranco Simoncini, il sindaco Massimo Giuliani, il vicesindaco Stefano Ferrini e il commissario straordinario Piero Nardi. Al tavolo anche il nuovo direttore generale di Aferpi, Adriano Zambon, l’amministratore delegato di Cevital, Farid Tidjani, mentre il Piano è stato presentato dal presidente Issad Rebrab.

REGIONE – «Il piano – spiega Simoncini – conferma quanto la Cevital si era impegnata a fare. Potenziare da subito i laminatoi che lavorano l’acciaio, costruire due forni elettrici per produrre due milioni di tonnellate di acciaio, spostare l’acciaieria fuori città e al suo posto costruire il centro agroindustriale e la piattaforma logistica».

COMUNE – «Abbiamo apprezzato questo piano industriale – dice il sindaco Giuliani – che è la conferma di un progetto complesso e di un interesse molto rilevante per la siderurgia e per le potenzialità del territorio, e finalmente molto concreto e logico anche nella parte siderurgica. Ci sono tutti i presupposti per concludere anche la mediazione con le parti sociali e arrivare a un esito positivo della contrattazione».

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