Buona Fiorentina: 3-0 al Parma. Gol di Gonzalo, Gilardino e Salah (show e standing ovation per lui). Pagelle
FIRENZE – Torna il sereno sulla Fiorentina. Tre a zero al Parma e quinto posto riagguantato, con due punti di vantaggio sul Genoa, quattro sulla Sampdoria, sei sull’Inter. In teoria è quasi fatta: anche perché il Grifone non avrebbe la licenza europea. Ma per non correre rischi ed evitare discussioni sarà bene non mollare: quindi bisogna vincere a Palermo e anche con il Chievo, nell’ultima di campionato, al Franchi. Finisce con una specie di festa. Armonia ritrovata. Per ora. Standing ovation per Salah, artefice di una partita tutto pepe, sigillata con un bel gol. E applausi per Pizarro, uscito a dieci minuti dalla fine per fare passerella. In sostanza si è vista una buona Fiorentina, dopo la bufera di giovedì sera. Vittoria senza sbavature, con convinzione e impegno totale e spinta vigorosa, quasi da avvio di campionato. Schiarita anche fra la curva Fiesole e Montella. In un comunicato, i tifosi si riconciliano con l’allenatore, dopo la nottata del Siviglia, e criticano Mario Cognigni, presidente operativo, in sostanza il braccio dei Della Valle nella società. Non a caso i Della Valle lo difendono. Andrea mette in guardia i tifosi: chi critica Cognigni critica me. E bolla la loro nota come ingenerosa. Come finirà? Il destino di Montella è da scrivere, ma l’ipotesi che rimanga a Firenze non ha probabilità altissime di realizzarsi. Almeno per ora. Anche perché fra Cognigni e l’allenatore non cirre buon sangue. E la società ha già fatto sapere da che parte sta. Ma torniamo alla partita. Contro un Parma già condannato ma non domo, la Fiorentina non poteva sbagliare. E ha centrato l’obiettivo dei tre punti, accompagnati da gioco piacevole. E da un Salah a tratti addirittura spettacolare. Ma qual è l’egiziano vero? Quella ammirato all’arrivo e ora, oppure quello opaco, ingoiato dall’anonimato in occasione delle sconfitte più brucianti? L’analisi si può rimandare. Ma intanto è imperativo finire in bellezza. E dimenticare le due brutte eliminazioni nelle semifinali con Juve e Siviglia. Ma naturalmente bisogna cominciare a guardare avanti. Montella resta o Montella … ciao? Questione di giorni per vederci più chiaro.
GONZALO – Il pre partita è pieno di parole. La curva Fiesole, nel primo pomeriggio emette un comunicato con il quale fa sostanzialmente la pace con Montella ma punta il dito sulla società. In particolare sul presidente esecutivo, Mario Cognigni. E conclude di volere un presidente vero: Andrea Della Valle, che più tardi risponde dai microfoni di una radio. E difende Cognigni: dicendo che chi attacca il dirigente se la prende con lui. Ma tutto sfuma nel momento in cui le maglie viola appaiono sul campo del Franchi insieme a quelle gialle crociate, indossate con molta dignità dai giocatori del Parma. La curva Fiesole canta. La Fiorentina, che schiera Gilardino accanto a Salah (Gomez in panchina) è assai pimpante. Anche rischia moltissimo (5’) con Palladino che calcia a lato dopo essere arrivato quasi a tu per tu con Neto. Sospiro di sollievo e via. Ma la Fiorentina ci crede. L’amor proprio vince. Al 13’ arriv il gol del vantaggio. Punizione di Ilicic a tre quarti, pallone velenoso in area, Lucarelli tentati respingere al volo, invece la tocca quanto basta per alzarla proprio davanti alla porta, dove Gonzalo arriva e, di testa, la mette dentro. Esplode con un urlo liberatorio la curva Fiesole. Ma esulta anche Andrea Della Valle, in tribuna. Dietro a lui Mario Cognigni si limita ad applaudire. Ma fra i tanti volti festosi ce n’è uno in grugnito: quello di Roberto Donadoni. Sa che il risultato non conta più per il Parma, ma vuole chiudere a testa alta. Accusa i suoi d’essere stati troppo ingegnui.
NETO – Si sfiorano i fuochi d’artificio (15’), al Franchi, quando Salah prende il pallone a tre quarti, scappa via centralmente, arriva al limite dell’area e lascia partire una botta che finisce fuori, accanto al palo destro di Mirante. Sì, perché la Fiorentina sembra rigenerata. Le delusioni, a volte, aiutano a ripartire. Anche se lasciano il rammarico per quel che poteva essere e … non è stato. Molto aggressivi, i viola, in questa fase. Salah, accusato di tirare poco in porta, calcia a ripetizione. Purtroppo mai nello specchio della porta. Ma non è il solo. Mati (26’) recupera un gran pallone a sinistra e serve magnificamente Pasqual che entra in area da solo, arriva davanti a Mirante e tira. Il portiere si allunga e respinge come può. Sfoderando comunque una gran parata. Il Parma non ci sta a fare da sparring partner. Reagisce con rabbia (29’): cross di Gobbi per Ghezzal, ma Neto è pronto e respinge. Poi Gonzalo allontana. Altro pericolo sfiorato.
GILARDINO – Però tranquilli: il tempo di due giri d’orologio e la Fiorentina raddoppia. Angolo di Mati, pallone teso nell’area piccola, dove Gilardino ci arriva con la nuca il tanto che basta per anticipare i difensori e anche la disperata uscita (a vuoto) di Mirante. Gilardino esulta. Gomez, in panchina, ha la faccia buia. Il “vecchio” Gila diventa titolare fisso delle ultime partite? In attesa della risposta, che dovrà arrivare da Montella, la Fiorentina fa girare la palla, attacca e Gilardino, servito al bacio da Ilicic davanti alla porta (43’) manca clamorosamente il terzo gol. E la doppietta personale. Il primo tempo finisce fra gli applausi. In effetti si è visto una Fiorentina buona, manovriera e dominante anche se, non si può non dirlo, ha anche rischiato ingenuamente in più di un’occasione. Comunque bene così. L’importante è vincere, scavalcare il Genoa e avvicinarsi al fatidico quinto, nuovo traguardo stagionale. Un traguardo “povero” ma irrinunciabile.
SALAH – In avvio di ripresa (4’) Ilicic commette fallo su Gobbi. Rigore? Forse sì. Ma l’arbitro non fa una piega. Poi Salah (6’) tira bene, il pallone è deviato in angolo all’ultimo tuffo. Però è questione di poco. La Fiorentina riparte e al 10’ Pasqual entra in area e mette un pallone all’indietro per Salah che se lo aggiusta e lo indirizza un diagonale all’angolino basso, sulla sinistra di Mirante. Tre a zero. Vittoria messa in cassaforte. Celebra alla sua maniera, l’egizianino, inginocchiandosi alla musulmana a baciare la terra. Fra l’altro si fa notare anche per un altro distintivo: la maglia a maniche lunghe, mentre tutti gli altri viola, con il termometro a 30 gradi, sfoggiano le mezze maniche. Ma Salah è Salah. Giustamente. La partita scorre piacevole. Al 33’ Montella concede l’ovasione a Salah, uscito fra l’applauso totale dello stadio. Al suo posto Diamanti. Che viene ammonito e, già diffidato, salterà la trasferta di Palermo. Ovazione anche per Pizarro, che esce a braccia alzate, in segno di festoso saluto, per far posto a Badelj. Al 43’ Gilardino segna ancora: di tacco. L’arbitro annulla per fuorigioco. Pazienza. La Fiesole canta. Sulla Fiorentina è tornato il sereno. Almeno per il momento.
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