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Spagna, elezioni locali: vince Podemos. Tracollo del partito popolare e dei socialisti

pablo iglesias, leader di Podemos
Pablo Iglesias, leader di Podemos

MADRID – La Spagna volta pagina: Podemos, la formazione di sinistra nata lo scorso anno dai movimenti di piazza antigovernativi (e non lontana da istanze in Italia paragonabili a quelle espresse dai grillini), fa il pieno di voti e conquista la maggiori città del Paese: Madrid, Barcellona Valencia e Saragozza. Sia nella capitale della Catalogna, che nella capitale del Paese diventeranno sindaco due donne, esponenti entrambe della sinistra che si è coagulata attorno a Podemos: rispettivamente Ada Coalu, di «Barcelona en Comu», e Manuela Cardena, della lista «Ahora Madrid».

Un voto locale, quello conclusosi nella serata di ieri 24 maggio, che però ha enormi ricadute nazionali. E che ha mostrato la voglia di cambiamento degli spagnoli: i due partiti che finora hanno governato in alternanza il Paese – i socialisti del Psoe e il Partito popolare del premier in carica Mariano Rajoy – hanno infatti perso voti a favore di Podemos.

Così il giovane astro nascente della politica spagnola, il 36enne Pablo Iglesias, è riuscito a dare una ribalta elettorale, sancita ora dal successo alle urne, al nuovo partito erede del movimento degli Indignados. Quel movimento cresciuto dopo lo scoppio della crisi economica mondiale, che ha riempito negli ultimi anni le piazze iberiche con la sua protesta anti globalizzazione.

POPOLARI – Il Partito popolare del premier Mariano Rajoy continua a essere il primo partito del Paese (27%), ma perde tantissimi voti (era quasi al 40%), e praticamente ovunque, in sede locale, avrà grandi difficoltà a governare, non avendo la maggioranza assoluta. Al contrario, se le sinistre si accorderanno potranno eleggere sindaci e presidenti delle comunità autonome.

SOCIALISTI – Anche per i socialisti non c’è un gran risultato: bruciano le sconfitte di Madrid e Barcellona, ma il Psoe, pur perdendo voti, resta il secondo partito: 25%.

PODEMOS – Per la prima volta due partiti, Podemos e Ciudadanos, hanno scalfito il bipolarismo, fondato sull’alternanza popolari-socialisti. Un equilibrio che è durato praticamente lungo tutta la durata della democrazia spagnola, ma che ha cominciato a vacillare sotto i colpi della crisi. A novembre si vota per le elezioni politiche, e quello di oggi potrebbe essere considerato molto più che un puro test.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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