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Un gruppo di migranti

Immigrazione: l’Ue approva il mini piano che penalizza l’Italia. Solo 24.000 migranti accolti dagli altri Paesi: ma in due anni

Un'imbarcazione carica di migranti
Un’imbarcazione carica di migranti

BRUXELLES – La Commissione europea ha varato oggi una serie di proposte legislative specifiche nel quadro dell’Agenda Ue per una politica comune sull’immigrazione e l’asilo, che era stata presentata lo scorso 13 maggio. Il pacchetto di oggi include, innanzitutto, una proposta di Decisione del Consiglio Ue per la “relocation”, un sistema obbligatorio di redistribuzione fra gli Stati membri di una parte (40.000) del flusso eccezionale di rifugiati che si prevede arriveranno in Italia (24.000) e Grecia (16.000) nei prossimi due anni.

PROFUGHI – Altra misura, che va nello stesso senso, è la Raccomandazione che la Commissione ha presentato per reinsediare nell’Ue nei prossimi due anni, ripartendoli in modo equo fra tutti gli Stati membri, 20.000 rifugiati che vivono nei campi profughi fuori dall’Unione, in particolare in Nord Africa e Turchia. Al contrario che per la proposta di Decisione sulla “relocation”, questa Raccomandazione sul “resettlement” è rivolta a tutti e 28 gli Stati membri, che possono accettarla su base volontaria, oppure rifiutarla.

FRONTEX – Il pacchetto comprende poi un piano d’azione per la lotta ai trafficanti (inclusa una proposta legislativa per assicurarsi che siano perseguiti e assicurati alla giustizia con pene adeguate, e che siano confiscati i loro “asset”) e il nuovo piano operativo di Frontex, l’agenzia per la sorveglianza delle frontiere Ue, che sarà molto rafforzata, e arriverà a coprire con l’operazione Triton, finora ben al disotto dei bisogni, tutta l’area che aveva coperto in precedenza l’operazione Mare Nostrum, interamente italiana. Frontex parteciperà anche alla lotta anti trafficanti, in collaborazione con le altre agenzie Ue Eurojust ed Europol. L’obiettivo, secondo la Commissione, è di rendere molto rischioso e poco lucrativo un traffico che oggi è poco rischioso e molto lucrativo.

IMPRONTE DIGITALI – Sono poi state varate delle linee guida per la raccolta delle impronte digitali di tutti i migranti che approdano nei paesi Ue, una misura che non sempre viene rispettata, e, infine, una consultazione pubblica per modernizzare e migliorare l’attuale sistema della “Blue Card” per l’immigrazione legale di lavoratori qualificati, un meccanismo che funziona bene oggi solo in Germania. “In Niger creeremo un ufficio per valutare tutte le richieste di asilo sul terreno. Si tratta di un progetto su base sperimentale. Se funzionerà lo faremo anche in altri Paesi”, ad esempio in nord Africa, così il commissario Ue all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos. Secondo quanto spiegato da fonti euroepee, l’ufficio non è da confondersi con centri in Africa in cui concentrare gli arrivi dei migranti, ma di un ufficio in cui saranno fornite informazioni e sarà possibile inoltrare richiesta d’asilo.

ITALIA – Diverse le reazioni in Italia: le opposizioni sostengono che la Ue ci ha rifilato la solita fregatura, mentre i partiti dell’area di governo esultano prospettando questa decisione come una gran conquista, anche se la ripartizione presente e soprattutto futura fra i vari Stati resta squilibrata e pesa soprattuto su Italia e Grecia. Inoltre il cosiddetto aiuto che la Ue ci darà per l’identificazione dei migranti farà sì che, una volta identificati in Italia, questi resteranno a nostro carico.

CONVENZIONE DUBLINO – Infatti gli organismi comunitari non hanno alcuna intenzione di modificare quelle regole della Comvenzione di Dublino III che impongono di tenerci i migranti identificati in Italia. Proprio per questo motivo, negli ultimi mesi, le autorità italiane avevano informalmente disposto che venissero allentate le identificazioni e la presa di impronte digitali per chi sbarcava, perché l’identificazione sarebbe stata una condanna a tenerceli vita natural durante. Con i ritmi recenti degli sbarchi, l’Italia non è assolutamente in grado di ricevere queste moltitudini che arrivano dai Paesi africani. Se l’Europa continua in questa politica miope è necessario che l’Italia si attrezzi per effettuare i respingimenti, come già fanno Spagna e Francia. Nonostante la prosopopea di Renzi, evidentemente, in Europa siamo considerati un paese di serie B che, insieme alla Grecia, deve subire tutte le conseguenza negative, senza che gli altri Paesi muovano un dito. Al massimo, come afferma il premier inglese Cameron, manderanno qualche nave per controllare il Mediterraneo. Bello sforzo!


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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