Fiorentina da applausi: quarto posto a sorpresa! Battuto il Chievo (3-0) mentre il Napoli crolla. Suspense per Montella. Pagelle
FIRENZE – Quinta vittoria consecutiva, con un rotondo tre a zero al Chievo, e quarto posto nella classifica finale, in virtù del successo della Lazio a Napoli. Incredibile ma vero: qualificazione diretta ai gironi di Europa League anche se i viola l’avrebbero ottenuta ugualmente con il quinto posto. E’ comunque un finale che non ti aspetti. Applausi a scena aperta per i giocatori viola per una stagione, in fondo, davvero positiva. E volo in aria, in segno di vera gratitudine, da parte dei giocatori per mister Vincenzo Montella. Che per il terzo anno di fila fa sedere la Fiorentina sulla quarta poltrona del campionato. Finale rocambolesco ma esaltante. E ora? Sarà più difficile, per la Fiorentina e per Montella arrivare al divorzio. La Fiesole ha invocato a lungo il nome dell’allenatore dopo il fischio finale di quest’ultima partita. E’ vero che i bilanci si devono tirare freddamente, valutando l’intera stagione, comprese le delusioni cocenti (Juve e Siviglia…) ma è altrettanto vero che una conclusione di questo tipo, con i tifosi ora schierati con il tecnico, non può portare a scelte affrettate. La Fiorentina, bisogna riconoscerlo, ha chiuso bene una stagione che non può essere segnata come negativa. Certo, si potrebbe recriminare a lungo sulle occasioni perdute e sui troppi punti lasciati per strada. Così come non si può sorvolare sulle pecche della squadra, brava a far gioco e ad esaltarsi con il tiki-taka che però s’infrange troppo spesso al limite dell’area avversaria, quando gli avversari chiudono tutti i varchi e si fanno pericolosi con le ripartenze. Anche il Chievo ha provato a far male ai viola coprendosi e ripartendo. Ma nel primo tempo c’è stato uno straordinario Salah, capace di devastare la difesa veronese, fino a quando non è stato messo fuori da un intervento troppo deciso di Dainelli. Nella ripresa il Cheivo ha sfiorato più volte il pareggio. Ma nel momento più delicato (ripartenza di Birsa su erroraccio di Pizarro) è arrivato il raddoppio di Bernardeschi. E in pieno recupero addirittura il terzo gol di Badelj, centrocampista umile ma efficace. Contemporaneamente si consumava il dramma del Napoli: sotto di due gol nel primo tempo contro la Lazio. Poi arrivato a pareggiare con doppietta di Higuain. E a sbagliare un rigore con lo stesso centravanti, prima di prendere altri due gol laziali. Allora finisce come non tispetti: con un trionfo e il volo in aria di Montella. Vero che anche con il quinto posto sarebbe stata Europa League senza preliminari, con accesso diretto ai gironi perché chi ha vinto la Coppa Italia (Juve) ha anche vinto il campionato e andrà in Champions indipendentemente da come finirà sabato a Berlino nella finale con il Barcellona, ma arrivare davanti al Napoli, dopo tutto, è comunque una grande soddisfazione. Ora manca l’ultimo capitolo: Montella. Va o resta? Dopo stasera, fare previsioni è più difficile.
PESAOLA – Groppo in gola prima del fischio d’inizio: un minuto di raccoglimento per Bruno Pesaola, un mito, cioè l’allenatore che guidò la Fiorentina al secondo scudetto nella straordinaria stagione 1968-69. Anche chi scrive si è commosso. Al Petisso, il Piccoletto, ho dedicato la “Lente” di Firenze Post. L’umile omaggio a un maestro. Ma torniamo in diretta: peccato che allo stadio vengano anche i cretini. Come quel tizio, dallo spicchio del Chievo, che si è messo a gridare mentre il Franchi ricordava un uomo, uno sportivo, che se n’è andato a 89 anni dopo aver regalato tanto al calcio. Ma ha preso il suo avere: quando l’arbitro Valeri ha scandito il sessantesimo secondo di raccoglimento l’urlatore solitario è stato sommerso dal giusto coro: “Scemo, scemo, scemo…”. Ma sul campo è festa. I giocatori viola hanno portato i bambini. La signora Michela Quattrociocche, attrice coniugata Aquilani, scatta selfie a raffica con marito e figli. In curva Fiesole sale Giancarlo Antognoni per celebrare i ragazzi del Settebello con il loro mezzo secolo di storia: il viola club nacque nel 1965. Auguri di cuore!
ILICIC – E’ l’ultima di campionato ma non sembra. In porta torna Tatarusanu. Neto, squalificato, è ormai lontano da Firenze, anche con la testa. Salah infiamma subito il gioco: prima mette scompiglio nella difesa del Chievo, poi pennella un assist al bacjio per Ilicic che, davanti a Bizzarri, lascia partire un tiretto facile per il portiere veronese. Poi ci prova Vargas (5’), ancora senza risultato. Poi si muove il Chievo: Biraghi lascia partire bordate da lontano. Tiri a salve… E finalmente segna la Fiorentina. Ancora Salah: imperversa sulla sinistra, salta un paio di avversari e la mette bene sul piede destro di Ilicic che, essendo mancino, prova ad andarci con il piattone. Scelta felice: palla in rete. Evvai Fiorentina. Ilicic ora è capocannoniere viola: 8 gol in campionato. Potrei aggiungere che non si tratta di uno score esaltante e che ci potevamo aspettare un goleador principe con ben altro carniere. Pensate a Gomez? E’ in panchina. I suoi due anni a Firenze, cominciati con l’accoglienza di trentamila tifosi, potrebbero chiudersi mestamente. Peccato davvero.
SALAH – In compenso c’è un Salah scintillante: lo descrivevano stanco, forse indolenzito dopo il mezzo infortunio di Palermo. Invece ecco lì, l’egizianino: un grillo saltante. Dainelli e Nicolas Frey (il fratello di Sebastien, ex portierone viola) non lo tengono. Al 24’ proprio Daibnelli lo butta giù e rimedia il giallo. Punizione dal limite. Ilicic dà l’impressione di metterla dentro. Illusione ottica: pallone oltre la traversa di qualche centimetro. Salah però non ce la fa a riprendere il gioco. Standing ovation per lui. “ Siam venuti fin qua per vedere segnare Salah…”, canta la Fiesole. Montella lo sostituisce con Bernardeschi, subito lui attivissimo: fino a venirsi a prendere il pallone al limite dell’area viola. Borja Valero (35’) e Vargas (37’) sfiorano il raddoppio. Il Sassuolo massacra il Genoa e gli toglie ogni velleità di quinto posto. Ma da Napoli arriva la notizia che il Franchi aspettava: Lazio in vantaggio con Parolo. In questo momento la Fiorentina è quarta in classifica… Ripartenza di Borja (38’) che innesca Ilicic, bravo ad arrivare fino al limite, ma poi ha la malaugurata idea di servire Gilardino che pasticcia e la perde. Quindi brividi sulle schiene viola: il Chievo sfiora due volte il pari. Prima con Botta, quindi con Pellissier. Palloni fuori ma, non si possono correre questi rischi. E soprattutto: perché con un dominio così netto il secondo gol non arriva? Soliti problemi d’incisività sotto porta, anche nell’ultima partita. Fuinisce il primo tempo. E da Napoli altra notiziona: la Lazio è in vantaggio per due a zero. Raddoppio di Candreva…
LAZIO – Il secondo tempo si apre con un altro gol della Fiorentina. Annullato. Segna Gilardino, ma l’azione è viziata da una mano di Bernardeschi. Gilardino ci riprova (5’) ma Bizzarri, in uscita, lo mura. Domina a piacimento, la Fiorentina, però il gol della tranquillità non arriva. Sembra di rivedere in questo spezzone di partita, il film di tante partite segnate dal tiki-taka montelliano senza concretezza davanti. Mati e Borja conquistano palloni su palloni a metà campo ma Gilardino e Bernardeschi, per quanto movimento facciano, non sono felici nell’ultimo tocco. Bernardeschi (9’) strappa l’ennesimo pallone nelòla tre quarti del Chievo, scappa in area, è solo davanti a Bizzarri: tiro forte ma centrale. Poi tocca a Pellissier mangiarsi un gol già fatto, calciando su Tatarusanu da due passi. Non basta: al 14’ Pellissier ha un’altra occasionissima, ma la manda a finire sul palo alla sinistra del portiere viola. Ahi ahi. Mentre il Napoli dimezza lo svantaggio con Higuain, la Fiorentina rischia di non vincere. Non è mica tutto: al San Paolo la Lazio resta in dieci per l’espulsione di Parolo. E Higuain pareggia: due a due.
BERNARDESCHI – La Fiorentina soffre e Montella decide d’infoltire il centrocampo: fuori Ilicic e dentro Pizarro. Però viene data a Vargas la licenza di avanzare spesso al fianco delle punte. Il Chievo resta in dieci: fuori Cofie per doppia ammonizione. E finalmente arriva il due a zero. L’azione comincia con un erroraccio di Pizarro a tre quarti che perde il pallone nella solita maniera in cui gli capita spesso: cioè pesticciandosi sopra e regalandolo all’avversario. In questo caso Birsa: che vola verso l’area della Fiorentina. Per fortuna lo intercetta Gonzalo, con grande intuizione, che recupera e far ripartire la Fiorentina. Mati porta avanti il pallone, cerca lo spiraglio per il tiro, lo trova e scarica una bordata che Bizzarri respinfge. Ma centrale: arriva Bernardeschi che finalmente la mette dentro. Due a zero. E’ il 30’. A Napoli Higuain sbaglia un rigore. E la Lazio, anche con l’uomo in meno, segna ancora: il nigeriano Onazi fa piangere di rabbia il San Paolo. E Klose lo fa addirittura singhiozzare: i biancocelesti di Pioli vincono: 2-4. Mentre al Franchi la Fiorentina triplica: al 4’ di recupero Badelj triangola con Bernardeschi e infila l’angolo alla sinistra di Bizzarri. Tre a zero. Quinta vittoria consecutiva. Fiorentina quarta. Il display mostra la classifica finale e il Franchi esplode. Dopo le amarezze patite nelle semifinali delle Coppe con Juve e Siviglia ora si assapora un meritato successo. “Grazie ragazzi”, si sgola la Fiesole. Signori si chiude: in bellezza!
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