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Pensioni: migliaia di diffide all’Inps per il mancato adeguamento della perequazione. Ecco il fac-simile del ricorso da inviare

Sede Inps
Sede Inps

NOTA BENE: scaduto il termine della prescrizione (31.12.2016) per chi ha percepito gli assegni nel 2011, resta aperta la possibilità di tutelarsi per chi ha incassato le pensioni nel periodo successivo al gennaio 2012. Che deve presentare diffida formale all’Inps e successivamente ricorso alla magistratura per vedere riconosciuto il proprio sacrosanto diritto. Sostanzialmente si tratta di procedura perfettamente analoga a quella attivata da milioni di pensionati finora. Provvedete subito numerosi per tutelate i vostri diritti minacciati dal Ddl Renzi-Poletti. A questo link abbiamo indicato come attivarsi: DIFFIDA

ROMA – Dopo che la rata di giugno è stata versata sui conti correnti oppure incassata direttamente dagli interessati (da questo mese tutte le riscossioni avvengono il 1 giugno) migliaia di pensionati stanno inviando la diffida alla Direzione provinciale INPS di competenza per iniziare l’iter del recupero di quanto Boeri e il Governo hanno indebitamente trattenuto con la mancata applicazione della sentenza n. 70 della Corte Costituzionale. Si, perché l’istituto previdenziale non ha reso giustizia ai pensionati, sia a quelli che hanno assegni superiori ai 3.000 euro, che non hanno avuto alcun rimborso, sia a quelli che lo hanno avuto soltanto parziale e godono di pensioni inferiori. Inoltre l’Inps, come si rileva dagli statini di giugno, non ha provveduto ad adeguare la perequazione come avrebbe dovuto in forza della sentenza della Corte Costituzionale.

RICORSI – Per questo un vispo pensionato ha fatto già ricorso al Tribunale di Napoli e il giudice del lavoro gli ha dato ragione e ha emesso un decreto ingiuntivo per la somma di 3.000 dovuta per la mancata corresponsione degli arretrati, che è stato subito notificato all’Istituto. È opportuno quindi attivarsi attraverso gli strumenti giuridici, o imitando il pensionato napoletano che ha fatto direttamente ricorso al Tribunale, o iniziando l’iter amministrativo-giudiziario con la diffida all’Inps (o agli altri istituti previdenziali che non hanno adempiuto). In quest’ultimo caso la diffida va inviata con raccomandata con ricevuta di ritorno; in alcuni modelli predisposti da assistiti di altri istituti previdenziali è stato inserito un termine di 30 giorni per la risposta, ma comunque, passato questo termine 0 in caso di risposta negativa, si dovrà richiedere decreto ingiuntivo al Tribunale per far valere i propri diritti.

CLASS ACTION – Inoltre gruppi di pensionati, assistiti dalle principali associazioni dei consumatori, stanno preparando una class action contro L’Inps e il Governo per ottenere anche in questo modo, collettivamente, la piena esecuzione della sentenza della Corte Costituzionale.

PER REGISTRARE E STAMPARE IL FAC-SIMILE DEL RICORSO (DA INVIARE ALL’ISTITUTO DI PREVIDENZA COMPETENTE) CLICCARE QUI: fac-simile

AGGIORNAMENTO 2 SETTEMBRE: valanghe di ricorsi contro la mancata perequazione: LINK: RICORSI

AGGIORNAMENTO 30 DICEMBRE: Renzi contro i pensionati d’oro. Un esposto alla Corte dei conti contro Boeri dai pensionati veneti: LINK: RENZI

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