Firenze ricorda l’uccisione degli operatori di «Radio Cora», l’emittente clandestina della Resistenza
FIRENZE – Furono uccisi dai tedeschi nel giugno 1944. Erano gli operatori di «Radio Cora» l’emittente clandestina, gestita dal Partito d’Azione fiorentino, che nei primi sei mesi del 1944 mantenne contatti la Resistenza e i comandi degli Alleati, che stavano arrivando in Toscana.
Furono scoperti dai tedeschi, che – il 7 giugno – fecero irruzione nell’ultima sede della radio in un appartamento in piazza d’Azeglio. Venne ferito a morte il giovane speaker Luigi Morandi, che nel tentativo di difendersi aveva ucciso un soldato tedesco.
Nella retata vennero arrestati altri collaboratori: Enrico Bocci, Carlo Campolmi, Maria Luigia Guaita, Giuseppe Cusmano, Gianfranco Desiderio Gilardini (detto “Franco”) e Gilda La Rocca. Il capitano dell’Aeronautica Italo Piccagli si consegnò spontaneamente ai repubblichini, sperando di scagionare gli altri. Nei giorni successivi Piccagli e Bocci furono fuciliati lungo il torrente Terzolle nei pressi di Cercina.
Il loro sacrificio è stato commemorato oggi, nel 71° anniversario, a Firenze e a Cercina.Presenti, con i rispettivi gonfaloni, il sindaco di Sesto Fiorentino Sara Biagiotti, l’assessore comunale di Campi Bisenzio Riccardo Nucciotti, il consigliere comunale di Firenze Luca Milani. A rappresentare le Forze Armate e l’Aeronautica in particolare c’era il generale di divisione aerea Gian Franco Camperi, comandante dell’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche e del Presidio militare di Firenze.