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Fiorentina: Paulo Sousa vuole che Salah resti. Glissa su Gomez. Meno tiki taka e più ripartenze

Paulo Sousa, nuovo tecnico della Fiorentina, a margine della conferenza stampa di presentazione, Firenze, 22 Giugno 2015. ANSA/ MAURIZIO DEGL'INNOCENTI
Paulo Sousa, nuovo allenatore della Fiorentina, accolto dai tifosi al Franchi

FIRENZE – L’impressione? Un professorino, più che un allenatore di calcio. Un tipino distinto e raffinato, capelli sale e pepe, che si esprime in un buon italiano, imparato negli anni da calciatore nella Juve, nell’Inter e nel Parma. Ecco Paulo Sousa, 44 anni, nella prima ora di contatto con i giornalisti di Firenze. Le notizie? Eccole: conosce bene Salah e si augura che possa restare, mentre glissa su Mario Gomez. Morale? La Fiorentina, come precisa Daniele Pradè, farà valere le sue carte firmate. Sia con il Chelsea, al quale ha già versato il milione pattuito per il prolungamento del prestito, sia con il giocatore. Che dovrebbe “essere riconoscente” al club viola e che presto verrà messo in contatto con lo stesso Sousa. Magari per uno scambio d’idee sui programmi e sul tipo di gioco. Mentre il tedesco sembra davvero in partenza. A differenza di Montella, il nuovo allenatore non predilige il tiki taka, ma il gioco concreto, spesso puntando sulle ripartenze. Con il Basilea e con il Maccabi di Tel Aviv giocava spesso con una punta sola. Ecco, il modulo ideale per l’egiziano. Che resterà al 70% in viola. La variabile? Che qualcuno si presenti al Chelsea con un assegno da 25 milioni in contanti. Eppoi? Nessuno ha chiesto di Pepito Rossi. E lui non ne ha parlato.

MONTELLA – Personalmente, da cronista che scrive di Fiorentina da quasi 50 anni, gli ho chiesto se rifonderà la squadra o se ripartirà da Montella. Lui ha risposto di stimare molto Montella. Ma alla mia domanda ha risposto anche Pradè: dicendo che c’è temp prima del debutto in campionato (23 agosto) e che quindi il nuovo allenatore avrà la possibilità di valutare tutti i giocatori a disposizione e di chiedere rinforzi. Significa che la Fiorentina è un cantiere in movimento. Ma andiamo in diretta, con le risposte virgolettate di Paulo Sousa: “Sono onorato di essere a Firenze, in una città d’arte. Arte e calcio vanno braccetto. Il tragardo che ci poniamo? Ogni traguardo dipende dal lavoro che viene fatto. Il futuro di questa società si basa su obiettivi chiari, sul miglioramento di ogni giocatore e poi dei risultati. Siamo sicuri che insieme raggiungeremo i traguardi. Ho trovato una società ambiziosa come me. Io sono stato un grandissimo fan di Vincenzo, un allenatore che ha impostato un calcio propositivo. Sono onorato di essere qui, abbiamo valori ed ambizioni simili, io e la Fiorentina. Sono super onorato … dobbiamo essere consapevoli della nostra identità, cercare il gol e vincere le partite. Il calcio è fatto di risultati, ma non basta per me. Ogni volta che andiamo in campo voglio coinvolgere chi vive per la maglia viola”.

STORIA – E ancora: “Ringrazio la società per la fiducia che ha riposto in me e nel mio staff, voglio onorare la storia di questa società. La mia ambizione, insieme a quella della famiglia viola e alle aspettative di questa piazza, ci potrà portare lontano. Con il lavoro e un po’ di fortuna vogliamo arrivare lontano. Divertire, divertirci e vincere. Godere di ogni emozione che porta la vittoria di ogni partita. Le prime sensazioni sono ottime. Sono consapevole delle mie qualità e so che questa sfida sarà bellissima”. Paulo Sousa ha giocato in Italia negli anni ’90: per due stagioni con la Juventus (oltre che nell’Inter e nel Parma) e alcuni tifosi viola non gli hanno perdonato il passato bianconero. Lui chiosa: “Io sono onorato di essere da anni nel calcio, non tutti hanno la possibilità di fare quello che appassiona. Capisco che alcuni tifosi mi ricordino come ex giocatore della Juve, che ha anche vinto una finale di Champions, ma spero che tutti in futuro si ricordino di me per essere arrivati a traguardi importanti con questa maglia”.

GOMEZ – Quindi le battute su Salah e Gomez: “L’egiziano l’ho visto molte volte, ha fatto benissimo in questa piazza. E’ un giocatore da tenere in considerazione. Gomez? Tutti i giocatori sono importanti, se rimangono. Ora devo prendere le misure tra quelle che sono le mie idee e quelle della società, in confronto alle aspettative che si vogliono raggiungere”. Ecco Paulo Sousa, un professorino della panchina dalle idee chiare.


Sandro Bennucci

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