Calcio Storico 2015, in San Frediano pazzi di gioia: «Vinceremo per altri vent’anni»
FIRENZE – Il «Vallero» si accascia su una seggiolaccia di plastica, lato Basilica Santa Croce. È stracco ma felice. La partita contro i Verdi è finita. Lui, il calciante Fabrizio Valleri, è uno degli eroi di Parte Bianca. Il suo contributo è stato fondamentale nella finale dell’edizione 2015 del Calcio Storico. Anche se questa volta non ha fatto caccia. «È il più fotografato, ora si fa che fotografate solo a pagamento…» scherzano i suoi compagni che cercano di fargli bere almeno un po’ d’acqua.
L’euforia fra il popolo dell’Oltrarno è al colmo. Al Torrino di Santa Rosa si fa festa come negli anni Cinquanta: con una gran cena. Malgrado lo squadrone dei Verdi abbia cercato di opporre resistenza, i Bianchi alla fine li hanno travolti come un’invincibile armata, vendicandosi, 47 anni dopo, dell’ultima finale fra la Parte di San Giovanni e quella di Santo Spirito, quando, il 30 giugno 1968, furono i Verdi a vincere.
Adesso fra loro è pari e patta. E si riparte. I tifosi verdi, cavallereschi, applaudono i loro beniamini, dopo aver sfoderato un tifo caloroso almeno quanto quello dei bianchi e delle eccellenti coreografie sugli spalti. Poi scendono nell’arena di Santa Croce per abbracciare i calcianti di San Giovanni. La delusione è cocente. Ma prevale la schietta saggezza del popolo fiorentino: «È inutile dire, questa volta i Bianchi hanno meritato… – ci dice sportivamente un tifoso verde – noi a un certo momento della partita s’è perso la bussola…».
Sulla sabbia di Santa Croce il sole ora è basso. È il tempo dei vincitori, fra abbracci, urla di gioia e messe in posa per farsi fotografare e filmare. E delle loro donne, che ora possono toccare con mano le botte ricevute dai calcianti. E dei loro bambini, issati sulle spalle di uomini solidi come armadi per cantare a squarciagola: «Belli come noi la mamma ‘un ne fa più!!».
L’ostilità fra calcianti di parte avversa sembra scomparire, per il momento. Però no. Non c’è il «terzo tempo». Siamo e restiamo il Calcio Storico, è il messaggio che sale dalla sabbia di piazza Santa Croce. Sfide, vendette, conti da regolare e il sogno della vittoria sono di nuovo in attesa. Il momento è fissato: fra dodici mesi esatti.