Grecia: Tsipras sottopone la proposta lacrime e sangue dell’Ue a referendum popolare
BRUXELLES – I lunghi negoziati con la Grecia per il rientro del debito non finiscono mai. Sembra che si faccia un passo avanti, ma poi qualcuno arretra. L’ultima proposta, emersa al Consiglio europeo, contiene una novità importante: un piano da 15,5 miliardi esteso a fine novembre (dunque oltre il doppio rispetto ai 7,2 miliardi che erano l’oggetto del negoziato sinora), di cui dodici miliardi sborsati dagli europei e 3,5 miliardi dal Fmi, in cambio di misure di contenimento dei conti pubblici e riforme. Un pacchetto da dividere in quattro rate, da qui a fine novembre.
MERKEL – Al termine del vertice Ue Angela Merkel, favorevole al piano, ha organizzato un breve incontro con Hollande e Tsipras, rivelando di «aver molto incoraggiato Tsipras ad accettare la proposta straordinariamente generosa» dei creditori. Ma uscendo dalla riunione, il premier greco ha detto che l’Europa non può essere la sede «degli ultimatum e dei ricatti»
REFERENDUM – Tornato in patria Tsipras ha convocato una riunione dei ministri e ha annunciato un referendum per il 5 luglio. La domanda della consultazione popolare non sarà sulla permanenza nell’euro ma sull’accettazione dell’ultimo piano proposto dai creditori. Il tempo però stringe: il 30 giugno scade il programma,per cui entro quella data la Grecia dovrebbe restituire 1,6 miliardi di euro al Fmi e chiudere una nuova intesa, altrimenti la Bce dovrebbe in teoria bloccare i fondi emergenziali elargiti attraverso la banca centrale greca al sistema creditizio. Per non rischiare il collasso Tsipras ha annunciato di aver chiesto un’estensione temporanea del programma e dei finanziamenti. Vedremo se l’Europa sarà disposta a fare altre concessioni, ma sembra difficile.