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Oltre la porta blindata c'è una nuova biblioteca

Firenze, gran festa al carcere Gozzini per la nuova biblioteca (Fotogallery)

Oltre la porta blindata c'è una nuova biblioteca
Oltre la porta blindata c’è una nuova biblioteca

FIRENZE – «Cibatevi del sapere, per far sì che ogni forma di potere non possa cibarsi della vostra ignoranza». Un motto che fa riflettere, tanto più per il luogo dove si trova: un carcere. Un pezzo carta scritto di pugno, che campeggia nella nuova biblioteca da 2000 volumi della Casa Circondariale «Mario Gozzini» di Firenze, conosciuta anche come «Solliccianino».

Quella di ieri 29 giugno è una serata particolare: carcere aperto a chi vuole visitarlo (purchè naturalmente prenotate e registrate), incontro con le persone detenute sotto l’occhio vigile ma discreto della Polizia Penitenziaria, proiezione di filmati, esibizioni musicali, banchi con manufatti realizzati nel laboratorio interno al carcere.

Passata la «paura» di essere smembrato per far posto a parte degli internati gravi dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo – come in un primo tempo era stato ipotizzato dalla Regione – il «Gozzini» torna a respirare la sua originaria aria di sempre: quella di essere un istituto penale a custodia attenuata. Attualmente vi sono ospitati circa 90 detenuti, dei quali il 30% gode già del regime di semilibertà. Gli altri sono in attesa di meritarselo.

«Esistiamo da oltre 25 anni – dice la direttrice Margherita Michelini – ma non siamo un carcere speciale. Siamo solo un carcere come tutti gli altri, diciamo solo che ci sforziamo di esserlo … un po’ meno peggio degli altri». Presenti all’ «Open Day» anche Mauro Palma, consigliere del ministro della Giustizia, accompagnato dal garante dei detenuti per la Toscana Franco Corleone e da quello dei detenuti per Firenze, Eros Cruccolini, già presidente del Consiglio Comunale a Palazzo Vecchio.

Momento principale della serata il taglio del nastro della nuova biblioteca, con forbicine tonde da carcere… che tagliano male, commenta sorridendo qualcuno. Completamente rifatta e rinnovata grazie soprattutto all’aiuto del Servizio Biblioteche del Comune di Firenze e, nello specifico, del personale della Biblioteca Nova di via Canova all’Isolotto. Oltre 2000 volumi, la maggior parte di letteratura (italiana e straniera) ma anche narrativa e saggistica. Ciascun detenuto può chiedere un regolare prestito di un volume e leggerlo con tranquillità nel tempo (che non manca) a disposizione. La rieducazione della persona condannata, sancita dalla Costituzione, passa anche da qui. Almeno il tentativo.

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Sandro Addario

Giornalista

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