Buoni pasto: la defiscalizzazione passa da 5,29 a 7 euro. Un vantaggio per i dipendenti
ROMA – Oggi 1° luglio entra in vigore La norma che aumenta a 7 euro la soglia di detassazione per i buoni pasto elettronici, entrata in vigore oggi primo luglio, consentirà ai 2,3 milioni di dipendenti che ne hanno diritto un aumento di circa 400 euro l’anno pro capite.
I buoni sono conosciuti soprattutto come ticket restaurant e da 17 anni si attendeva una salita della soglia di detassazione; oggi sono utilizzati da 2,3 milioni di lavoratori in circa 150mila esercizi convenzionati, per un totale di oltre 500 milioni di transazioni annue. Dal 1° luglio il valore esentasse dei soli buoni pasto elettronici passa così da 5,29 a 7 euro, allineandosi progressivamente al costo della vita, come accade da tempo in altri Paesi europei.
La riforma offre alle aziende nel loro complesso l’opportunità d’investire fino a 500 milioni di euro supplementari sul potere di acquisto dei propri dipendenti. Avere a disposizione 1,71 euro in più al giorno equivale a circa 400 euro in più all’anno di reddito netto disponibile per ogni lavoratore beneficiario. Se poi si moltiplica il valore del buono pasto (7 euro) per 220 giorni lavorativi, 2,3 milioni di dipendenti possono accedere ad un potere d’acquisto fino a 1.500 euro all’anno, spendibili nella filiera dei prodotti alimentari di immediato consumo a sostegno del commercio di prossimità del nostro Paese.
D’altro canto però la dematerializzazione dei ticket e la loro connessa tracciabilità non permetterà abusi. Infatti i buoni in modalità elettronica, fino a massimo 7 euro al giorno, non sono utilizzabili oltre tale soglia e non sono spendibili nelle giornate non lavorative. In tal modo l’uso degli stessi sarà facilmente controllabile, impedendo la loro utilizzazione cumulativa oltre la predetta soglia giornaliera e in giorni non lavorativi.