Grexit: l’eurogruppo va ai supplementari per salvare Atene. La Merkel frena
BRUXELLES – Si tratta a oltranza per salvare la Grecia dalla bancarotta. Tsipras aveva inviato un’ultima proposta ai creditori, cercando un accordo dell’ultimo minuto che scongiurasse la scadenza di mezzanotte del 30 giugno dell’attuale piano di aiuti, ma questa era molto distante dall’ultima offerta di mediazione del presidente Jean Claude Juncker. Il premier chiedeva un nuovo prestito per due anni (29 miliardi per coprire 12,3 miliardi nel 2015, 7,1 nel 2016, 9,6 nel 2017) e una ristrutturazione del debito verso il fondo europeo. La proposta non è stata accolta, ma il negoziato non si è interrotto, e l’Eurogruppo straordinario si è aggiornato a oggi 1 luglio. Aspettando una nuova proposta che Atene si sarebbe impegnata a inviare.
Da mezzanotte di ieri 30 giugno per Atene si è aperta quindi una nuova fase: è ufficialmente senza un programma di aiuti a sostenerla e “in arretrato” verso il Fmi. Un Paese che si avvia verso il default il 20 luglio, quando – dopo non aver onorato il la rata con il Fondo Monetario Internazionale – dovrà rimborsare 3,4 miliardi anche alla Bce, con le casse del Governo quasi completamente vuote. Prima di allora, Tsipras vorrebbe negoziare un terzo piano, che comprenda anche un accordo per il taglio del debito. Ma la Merkel esclude che tale trattativa possa avvenire prima del referendum del 5 luglio. I tempi sono strettissimi.