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Grexit, Tsipras: «Non vogliamo rompere con l’Europa». Ma entro il 12 luglio dovrà presentare il nuovo piano

tsipras

STRASBURGO – Il premier greco Alexis Tsipras ha parlato all’assemblea plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo: «Non vogliamo rompere con l’Europa» ha spiegato «ma occorre rispetto per la scelta di un popolo». Poi parlando degli ultimi 5 anni ha definito la Grecia «un laboratorio di austerità» ma «non ha avuto successo». E a proposito dei prestiti ricevuti ha sottolineato che sono «arrivati alle banche europee» e non «al popolo greco».

PRESTITO – Intanto Atene ha inviato all’Esm (il Fondo salvaStati) una lettera che contiene la richiesta di un prestito triennale per onorare le scadenze obbligazionarie e garantire la stabilità del sistema finanziario ellenico. I leader dell’eurozona hanno chiesto la presentazione di un nuovo pacchetto di riforme entro domenica, giorno oltre al quale il Paese ellenico rischierebbe seriamente di uscire dall’Ue. Un Consiglio europeo infatti è stato convocato per domenica prossima (che coinvolgerà tutti i 28 dell’Ue e non solo i 19 dell’euro, visto che le conseguenze delle decisioni investiranno anche chi non è nell’euro). Sarà quello l’appuntamento finale, l’ultima occasione per raggiungere un’intesa sul debito. «Siamo pronti a tutto, abbiamo già uno scenario che riguarda la Grexit», ha scandito il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker. «Tutto dipenderà – ha detto – dalle proposte che al più tardi venerdì mattina alle 8:30 il governo greco presenterà».

TSIPRAS – Tsipras ha anticipato le linee che saranno seguite dal suo Governo. Il primo degli obiettivi sarà la «lotta alla disoccupazione». Poi la riforma delle pensioni: «Ci sono distorsioni del passato che devono essere superate, come la questione delle pensioni. Vogliamo abolire le pensioni baby in un Paese che si trova in una situazione disastrosa. Servono le riforme, ma vogliamo tenerci il criterio di scelta su come suddividere il peso».

C’è tempo fino a domenica 12 luglio. Poi si deciderà non solo il futuro della Grecia, ma anche la credibilità dell’Ue.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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