Legge Severino out: il tribunale di Napoli reintegra definitivamente De Luca
NAPOLI – La prima sezione civile del Tribunale di Napoli ha confermato quanto già deciso il 2 luglio scorso dal giudice monocratico Gabriele Cioffi, il quale aveva congelato la sospensione dalla carica del governatore della Campania, Vincenza De Luca, disposta con un decreto del presidente del Consiglio in base alla legge Severino.
Il 2 luglio scorso il giudice monocratico a conclusione del procedimento di urgenza ex articolo 700, inaudita altera parte, aveva «sospeso la sospensiva» nei confronti di De Luca. Il 17 luglio scorso la questione è finita davanti al Tribunale in composizione collegiale che ha ascoltato le argomentazioni delle numerose parti in causa: oltre ai legali di De Luca sono intervenuti infatti l’Avvocatura dello Stato (in rappresentanza della presidenza del Consiglio, del ministero dell’Interno e della prefettura di Napoli), nonché gli avvocati di una serie di partiti e movimenti e cittadini-elettori che chiedevano la sospensione di De Luca, tra cui il Movimento Cinque Stelle e Sel. Il Tribunale ha inviato gli atti alla Corte Costituzionale sospendendo il procedimento sul merito fino a quando la Consulta non si sarà pronunciata sui presunti profili di incostituzionalità ravvisati nella legge Severino.
La sospensione dalla carica, secondo i giudici, avrebbe comportato «la lesione irreversibile del suo diritto soggettivo all’elettorato passiva, posto il limite temporale del mandato elettivo. L’applicazione della sospensione, nell’elevato dubbio di legittimità costituzionale comprimendo l’esercizio dell’elettorato passivo e del libero svolgimento del mandato elettorale, comporterebbe un danno non riparabile né risarcibile». Conclusione: la legge Severino presenta dubbi di costituzionalità, ma per ora ha funzionato soltanto per togliere di mezzo Berlusconi dalla vita politica e dal Parlamento.