
Concorsi: stop all’altezza minima per entrare nelle forze armate e nei corpi di polizia

ROMA – Il Consiglio dei ministri ha approvato il Regolamento in materia di parametri fisici per l’ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle forze armate, nelle forze di polizia a ordinamento militare e civile e nei vigili del fuoco. Il Regolamento – in base alla legge approvata lo scorso 2 gennaio – indica, al posto del previsto requisito dell’altezza, i parametri fisici “della composizione corporea, della forza muscolare e della massa metabolicamente attiva” che i candidati dovranno avere per poter indossare una divisa. In sostanza si favorisce anche l’ingresso del personale femminile.
“Si è deciso quindi – indica il comunicato del Consiglio dei ministri – di non precludere l’accesso alle forze armate, alle forze di polizia e al corpo dei vigili del fuoco in ragione della mancanza del requisito dell’altezza minima prevista dalle attuali disposizioni, ma di consentire la valutazione dei soggetti in base a differenti parametri dai quali possa comunque desumersi la più generale ma imprescindibile idoneità fisica del candidato allo svolgimento del servizio militare o d’istituto”.
In attesa dell’entrata in vigore del Regolamento – il Cdm l’ha approvato in esame preliminare, poi andrà al Consiglio di Stato ed alle commissioni parlamentari competenti per un parere – sono in vigore i limiti di altezza fissati dai vari corpi. Ad esempio, per gli ufficiali, sottufficiali e volontari delle forze armate, 1,65 cm per gli uomini e 1,61 per le donne e, solo per la Marina, non superiore a 1,90 cm; per gli ufficiali dei carabinieri, 1,70 per gli uomini e 1,65 per le donne; per la polizia 1,65 cm per gli uomini e 1,61 per le donne.
