
Fiorentina batte Barcellona: 2-1. Doppietta di Bernardeschi. Applausi a Paulo Sousa e Pepito Rossi

FIRENZE – Battuto il Barcellona, campione d’Europa. Con lo stesso risultato (2-1) con il quale venne superato l’anno scorso, nell’amichevole di Varsavia, il Real Madrid, anch’esso fresco vincitore della Champions. L’augurio? Che il seguito, in questa stagione, sia migliore. Com’è la Fiorentina? Sapete cosa disse quello che, a 40 anni, vide il mare per la prima volta? Lo trovò “bellino”. Ecco la Fiorentina del 2 agosto, la prima Fiorentina di Paulo Sousa al Franchi è stata così: bellina. Non solo per la vittoria firmata da Federico Bernardeschi con due magnifici gol. Ma soprattutto perché ha saputo mettere in mostra un impianto di gioco efficace, divertente e perfino ficcante. Con automatismi e ripartenze da formazione collaudata. A posto così? No, non scherziamo. Il campionato è altra cosa. In difesa non si può puntare su Roncaglia, capace di regalare un gol al non simpatico Suarez, il morsicatore uruguaiano. L’arrivo di Astori va bene, ma non basta. E manca un giocatore filtro davanti alla difesa: Milinkovic sembrava perfetto. Ma non è venuto. Mario Suarez, appena arrivato dall’Atletico Madrid, ha più personalità di Badelj. Però c’è bisogno di un altro rinforzo nel settore. Eppoi? Bernardeschi è una realtà, lo si è visto: parte da dietro e risulta devastante in area. Ma il reparto offensivo ha bisogno di altre certezze. Un’altra punta è indispensabile. Babacar farà comodo, ma risulta indietro nella preparazione. E benino, senza sforzo, si è mosso Pepito Rossi, entrato nel secondo tempo. Però ripeto: un’altra punta vera serve. Il campionato è lungo e le pretendenti a un posto in Europa si sono rinforzate tanto. Pualo Soares mostra un gioco più semplice ed essenziale rispetto a Montella, ma non può trasformare … l’acqua in vino. Per fare il salto di qualità, alla Fiorentina occorrono almeno tre giocatori: uno per reparto. Il tempo stringe, ma gli uomini-mercato hanno 20 giorni a disposizione per dare all’allenatore quel che gli occorre. Intanto, mercoledì, altro impegno di lusso: a londra contro il Chelsea di Mourinho.
BERNARDESCHI – Al cuore non si comanda. Così il colpo d’occhio del Franchi smentisce le fosche previsioni della vigilia: almeno trentamila trifosi viola non hanno resistito al richiamo della prima. Fra l’altro contro i campioni d’Europa, che sono tali anche se non schierano i tre super vip: Masxcherano, Neymar e il tante volte pallone d’oro Lionel Messi. Ma il Barcellona è simpatico: ha battuto la Juve nella finale di Champions e viene accolto al grido di “chi non salta bianconero è”. Un benvenuto in stile curva Fiesole. E non manca un benvenuto, calorosissimo, alla nuova Viola. Che è nuova solo in panchina. Chi va in campo c’eera anche nella stagione scorsa. E lo dimostra non facendo nessuna fatica nel dialogare. Al punto che al 4’ la Fiorentina va addirittura in gol. Parte Ilicic sulla destra, scambia con Borja, si prende il lusso di fare un tunnel a Busquets, che entra in area e poennella un delizioso pallone per la testa di Bernardeschi che sbuca da dietro e batte Ter Stegen che abbozza appena il tuffo. E’ vero che i blaugrana sono quasi in gita ma sanno di essere i primi d’Europa e con tre passaggi arrivano in porta. Rakitic (9’) potrebbe pareggiare se Gonzalo non riuscisse a compiere un miracolo di acrobazia in piena area, stoppandolo senza toccarlo.
RADDOPPIO – La Fiorentina ci prende gusto. Trova gli spazi e si fionda dentro. Joaquin (11’) mette lo scompiglio fra Vermaelen e Jordi Alba, dribbla, finta e mette il pallone al centro dove arriva, ancora, il determinatissimo Bernardeschi con il piede felice: capace d’infilare di nuovo il portiere spagnolo. Fantastico Federico! Due a zero. Vola la fantasia nei commenti in tribuna: vuoi vedere che dove sbagliava Montella riesce a far bene Paulo Sousa? La Fiorentina che faceva cento passaggi prima di tirare in porta, ora arriva in zona tiro con due finte. Troppo bello per essere vero. Luis Enrique appare un po’ inquieto: va bene giocare in scioltezza ma non come sulla spiaggia. Così Iniesta scuote la squadra. Rakitic indovina un bel passaggio per Suarez (l’uruguagio che dette il morso a Chiellini nel mondiale brasiliano…) che riesce a beffare Roncaglia (ma dov’è con la testa e … con i piedi?) e batte Tatarusanu. Luis Enrique alza il pollice. Come a dire: ora vi riconosco. Sì: ma noi riconosciamo anche Roncaglia. Nella difesa viola, oltre ad Astori, serve almeno un altro rinforzo.
SOUSA – Tuttavia, la classe non è acqua. Il Barcellona, nonostante le grandissime assenze, comincia a macinare gioco e arriva davanti a Tatarusanu con facilità. Pedro (27’) calcia a colpo sicuro ma troppo debolmente. Tata para. La Fiorentina è un po’ in affanno. Sousa chiede più convinzione a metà campo. Badelj e Borja cercano di tamponare. Mentre Ilicic e Joaquin hanno il compito di partire da tre quarti tentando d’innescare Babacar e Bernardeschi. E’ una manovra onesta, anche piacevole, ma ha il sapore dell’esibizione. Non può essere questa la Fiorentina formato campionato. Si vede che manca qualcosa: a metà campo e in attacco. Paulo Sousa lo avrà certamente detto ai dirigenti.
PEPITO – Brutto episodio al 36’: Tata esce su Suarez che lo colpisce al ventre. Prendendosi una nutrita dose di fischi. Il portiere resta qualche minuto dolorante poi si riprende. Ma sono di nuovo fischi per Suarez quando viene fermato in scivolata da Suarez. L’uruguagio chiede il rigore e la Fiesole lo fischia con maggiore convinzione. La Fiorentina finisce il primo tempo all’attacco. E merita l’applauso del Franchi mentre va negli spogliatoi per il riposo. Nel secondo tempo la sorpresa: entra Pepito Rossi al posto di Babacar. In campo anche Mario Suarez: esce Badelj. Nel Barcellona fuori Iniesta per El Haddadi. Ma è Pepito a entusiasmare lo stadio: al 7’, dopo uno scambio volante Joaquin-Ilicic è ptoprio Rossi a metterci il piede mandando il pallone di poco oltre la traversa. Quindi è Tata (11’) a rspingere in angolo un colpo di testa ravvicinato di Pedro.
Pepito (13’) potrebbe segnare: gli arriva un pallone pennellato da Bernardeschi a pochi passi dalla porta. Lui non infierisce: colpisce di fino. E la manda lontano dieci metri. Ma lui prende lo stesso gli applausi. Certo, in una partita da tre punti non sarebbe stato perdonato così. Poi è Tata a bloccare un’incursione di Suarez che, poco dopo, esce fra i fischi, sostituito da Sandro. La partita va avanti senza sussulti mentre si succedono le sostituzioni. Il Barcellona vorrebbe evitare la sconfitta, ma la Fiorentina vuole il successo di prestigio. Si chiude davanti a Tatarusanu e cerca di ripartire.
Tabellino
FIORENTINA (4-3-1-2): Tatarusanu; Roncaglia (nel st dal 29’ Bagadur), Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Pasqual (nel st dal 29’ Pasqual); Badelj (dal 1’ st Suarez), Borja Valero, Bernardeschi; Ilicic (dal 19’ st Alonso); Joaquin (dal 19’ st Vecino), Babacar (dal 1’ st Rossi). All.: Paulo Sousa
BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen (dal 32’ st Masip); Rafinha (dal 32’ st Gumbau), Pique, Varmaelen, Jordi Alba; Rakitic (dal 19’ st Bartra), Busquets, Iniesta (dal 1’ st El Haddadi); Pedro, Suarez (dal 19’ st Sandro), Sergi Roberto. All.: Luis Enrique
Arbitro: Irrati di Pistoia
Marcatori: nel pt al 4’ e all’11’ Bernardeschi, al 16’ Suarez
Spettatori: 29.421 per un incasso di 606 mila 325 euro
