Borse: la crisi cinese e il crollo del petrolio (sotto i 40 dollari al barile) affondano i mercati
ROMA – Ancora una giornata nera sui mercati mondiali, gettati nel panico dalla frenata dell’economia cinese. A conclusione di quella che e’ stata la peggior settimana di tutto il 2015, le principali borse asiatiche ed europee hanno chiuso in forte calo e Wall Street non fa meglio. Record negativo anche per il petrolio con il Wti che e’ sceso sotto i 40 dollari al barile per la prima volta dal 2009. Il Brent è calato ai minimi degli ultimi sei anni a 45,18 dollari al barile. Il petrolio affonda a New York: sulla scia dei timori sulla crescita della Cina, le quotazioni del greggio calano a New York sotto i 40 dollari al barile per la prima volta dal 2009, dalla crisi finanziaria. Il greggio recupera poi nel finale, chiudendo la seduta in calo del 2,18% a 40,45 dollari. Pesante anche il Brent, che scende ai minimi dal marzo 2009 a 45,10 dollari al barile. Sale deciso invece l’oro, il bene rifugio per eccellenza, che vola a 1.158,80 dollari l’oncia, chiudendo la settimana in aumento del 4,1%.
La giornata era cominciata nel peggiore dei modi, con un nuovo tonfo della borsa di Shanghai che aveva ceduto il 4,3% e una pessima performance di Tokyo arretrata del 2,98%. Male anche Seul (-2,01%) e Hong Kong (-1,53%). A rinforzare le paure degli investitori è stato il dato sull’indice Pmi manifatturiero cinese che ad agosto è crollato ai minimi degli ultimi sei anni e mezzo. L’indicatore Pmi/Caixin, che misura la fiducia dei manager chiave delle imprese industriali, e’ scivolato a quota 47,1: sotto le attese degli analisti che lo indicavano in media a 47,7 (da 47,8 a luglio) e ben lontano dai 50 punti che segnano lo spartiacque tra crescita e contrazione. Si tratta del peggior risultato da marzo 2009 nel pieno della grande crisi finanziaria globale.
La febbre cinese ha contagiato anche le borse europee che hanno chiuso tutte in profondo rosso. Il mix tra i timori per il rallentamento della locomotiva cinese, le incertezze della Fed sui tassi, l’instabilità politica in Grecia e i prezzi del petrolio in picchiata si e’ rivelato una tempesta perfetta per i mercati del Vecchio continente: la performance peggiore e’ quella di Parigi che cede il 3,19%; Londra perde il 2,83%. A Milano l’indice Ftse Mib segna -2,83 a 21.746 punti. Francoforte va giu’ del 2,95% e Madrid del 2,98%. Quarto giorno consecutivo in calo anche per Wall Street. Il Dow Jones cede il 2,05%, lo S&P 500 arretra dell’1,84% e il Nasdaq cala del 2,17%.
Pierluigi
Come succede da anni, con il ribasso del petrolio, non segue, dopo lo smaltimento delle scorte pagate ad un prezzo più alto, il seguente ribasso della benzina. Ma tutti quei soldi della differenza serviranno per un altro funerale come quello di Roma?