PD: si riaccende lo scontro interno, D’Alema e Chiti tornano ad attaccare Renzi sulle riforme
MILANO – Si riaccende la contesa interna al Pd in vista della discussione parlamentare sulle riforme. Massimo D’Alema, dal palco della Festa dell’Unità a Milano, sembra voler allargare la frattura interna fra dem e renziani e torna ad attaccare il premier parlando di un Pd presto «al bivio». E aggiunge: «I sondaggi ci danno oggi al 30%: ci siamo persi per strada 2 milioni di elettori, qualcosa sarà successo», sottolinea l’ex premier parlando di partito presto chiamato a un bivio sulla scelta delle alleanze e lanciando una nuova frecciata a Renzi dopo le critiche del premier all’antiberlusconismo: «non dico che bisogna sempre ispirarsi al passato ma nemmeno sputarci sopra per far finta di essere grandi».
All’attacco anche Vannino Chiti che, di fronte alla minaccia di elezioni avanzata da qualche esponente della maggioranza replica: «Minacciare elezioni da parte di chi oggi governa è il massimo dell’irresponsabilità di fronte alla crisi da cui non siamo usciti», spiega il senatore ribadendo la validità della trincea della sinistra Pd sul ddl Boschi: «ai tanti ruggiti del topo che riempiono di frastuono l’aria va ricordato che la Costituzione viene prima dei governi».
Ai due esponenti, la cui storiapolitica risale al vecchio Pci, replica duramente il sottosegretario Luca Lotti, braccio destro di Renzi: «Reduce da felici circumnavigazioni estive, l’onorevole presidente D’Alema sostiene che il Partito Democratico abbia perso 2 milioni di voti. Come noto, invece, il Pd nelle ultime elezioni nazionali ha preso nel 2013 il 25.2% con la guida di Pierluigi Bersani e nel 2014 il 40.8% con la guida di Matteo Renzi». Non sono comunque buone avvisaglie per Renzi in vista della discussione della riforma del senato e dell’Italicum.