Lavoro in Toscana, cala la disoccupazione: 30 mila nuovi occupati in un anno
FIRENZE – «I dati che ha diffuso l’Istat sono positivi. Nel quadro nazionale, ma anche meglio ancora nel quadro regionale: nel secondo trimestre l’occupazione in Toscana è aumentata di 30 mila unità rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso e se paragoniamo il primo trimestre di quest’anno, addirittura l’aumento è di 45 mila unità».
Lo ha detto oggi 1 settembre nel corso di una conferenza stampa il presidente della Regione Enrico Rossi. «Questo – ha aggiunto – avrebbe comportato una riduzione da 180 mila a 146 mila circa dei disoccupati nel rilevamento secondo l’indagine Istat. La disoccupazione passerebbe così, sempre raffrontando il 2015 col 2014, dall’11% all’8,5%. Un dato ancora molto alto, preoccupante ma con un segno importante di miglioramento. Con una Toscana che sta al passo con le Regioni di riferimento, Lombardia, Emilia Romagna e che ha davanti a sé solo il Veneto e il Trentino».
«Se andiamo a guardare il dato più importante – ha poi proseguito Rossi – perché la disoccupazione viene rilevata con un’indagine telefonica, quindi è molto soggettivo, la Toscana si afferma bene come percentuale di occupati, come tasso di occupazione superiore ai 15 anni. Rispetto ad una media italiana che ha il 55% di occupazione sopra i 15 anni, la Toscana ha il 65%. Quindi, buone notizie, anche se da dare con la massima cautela, con sobrietà e senza dimenticarci che dietro a queste cifre permangono, purtroppo, tante realtà di sofferenza».
«Il punto interessante è che esiste un aumento dell’occupazione nei servizi, ma non sono servizi come commercio e albergo. Sono servizi legati all’industria, quasi che la tenuta dell’industria, del manifatturiero in Toscana come abbiamo visto soprattutto orientato all’export adesso abbia un effetto indotto positivo sui servizi alle imprese. Tutto ciò per dire che non si deve disperare quando il Pil non cresce. Bisogna tenere una linea giusta. Il Pil purtroppo rimane allo 0,7%, ma in Toscana la crescita è all’1%. Bisogna dare queste informazioni e questi dati con accortezza, senza strumentalizzarli né in funzione governativa né in funzione anti-governativa. In questo quadro positivo il comportamento della Toscana è ulteriormente positivo rispetto al dato nazionale e anche rispetto alle regioni che abbiamo preso a riferimento», ha concluso.