Scuola, Il ministro Giannini: con la ‘buona scuola’ già assunti 38.000 insegnanti, solo 7.000 in mobilità
ROMA – “Ad oggi questo ministero e questo governo hanno assunto 38.000 insegnanti in tutta Italia, 29.000 hanno avuto il contratto firmato ad agosto, 9.000 hanno avuto la proposta questa notte che si concluderà con la loro volontaria accettazione entro l’11 di settembre. Sono 10.000 insegnanti in più rispetto all’anno scorso, un po’ più del 30%”.
Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in una conferenza stampa a viale Trastevere per dare “un quadro chiaro e per alcuni aspetti anche definitivo della legge 107, la Buona Scuola”.”Il tasso di mobilità è quello fisiologico, dei 38.000 si muoveranno 7.000 insegnanti, l’anno scorso sono stati 7.700 a muoversi dalle loro sedi per una supplenza, quest’anno quelli che lo vorranno potranno farlo per un posto a tempo indeterminato, di ruolo nella scuola pubblica”, ha precisato Giannini.
“A questo importante nuovo gruppo di insegnanti di cui la scuola italiana ha bisogno, si aggiungeranno insegnanti di cui la scuola italiana ha bisogno, si aggiungeranno i 55.000 che costituiscono il potenziamento dell’organico della scuola ed entreranno in classe entro il 15 di novembre, ma saranno già assunti con la scadenza giuridica di quest’anno scolastico”, ha aggiunto il ministro.Nella scuola italiana “ci sarà un potenziamento di competenze nell’educazione musicale, artistica, economica e finanziaria, nelle lingue straniere, nelle materie scientifiche, settore debole nel nostro sistema scolastico, a giudicare dai dati Invalsi e Ocse. Da quest’anno un effettivo cambiamento delle prospettive di competenze dei nostri studenti”, ha detto Giannini.
Quanto alle proteste di precari che temono di essere spostati lontano da casa il premier Matteo Renzi ha affermato: “Per decenni c’è stata la creazione di precariato, noi abbiamo messo un punto definitivo a questa vicenda e iniziato ad assumere. Ovviamente c’è chi non è contento perché deve spostarsi di qualche chilometro perché è assunto non quando sperava lui ma la legge sulla scuola non è che un inizio. La scuola non si risolve con un click, ci sono dei problemi che riguardano i singoli professori: li rispetto, sono stati spesso presi in giro dalle istituzioni”.