Tasse, l’Ue gela Renzi: l’eliminazione della Tasi è contraria alle raccomandazioni di Bruxelles
BRUXELLES – Burocrati e politici dell’unione europea che non riescono a risolvere il problema dell’immigrazione, anzi sembrano far di tutto per complicare le cose e scaricare gli adempimenti su alcuni Stati membri (in questo momento soprattutto Italia, Grecia e Ungheria) tirano fuori le unghie quando si tratta di bacchettare iniziative a mio avviso corrette e logiche di qualche Stato. Ad esempio l’annuncio del taglio delle tasse fatto da Renzi è stato accolto con scetticismo e irritazione dalla sonnolenta e rigida burocrazia comunitaria.
UE – Fonti europee hanno fatto subito notare che la proposta di ridurre le tasse sulla casa (Tasi) era contraria alle raccomandazioni Ue. «Abbiamo letto i recenti annunci sulle tasse in Italia, ma non avendo dettagli sui piani non possiamo fare commenti. Però è ben noto che il Consiglio ha raccomandato che l’Italia sposti sugli immobili ed i consumi il carico fiscale che grava su lavoro e capitali».
GOZI – Affidata alle colonne del Messaggero la piccata replica di Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli affari europei. «Il governo italiano presieduto da Matteo Renzi ha tutta l’autorevolezza e la credibilità in Europa per proseguire in piena autonomia il percorso riformatore e, quindi, anche le modalità con cui decidere la riforma del fisco e il taglio delle tasse che, è evidente a tutti, sono molto, anzi troppo, alte nel nostro Paese».
Renzi dunque va avanti nei suoi progetti nonostante qualche scetticismo interno, il poco entusiasmo del suo ministro Pier Carlo Padoan e l’opposizione Ue. Vedremo se riuscirà nel suo intento